Martedì 13 Maggio 2008 - Libertà
Sichel, un viaggio nella creatività ella coppia francese Delaunay-Terk
Piacenza - arte è imprevedibile, condiziona la società, caratterizza epoche. Ma può succedere che la creatività unisca, magari, marito e moglie come nel caso del francese Robert Delaunay (1885-1941) e dell'ucraina Sonia Terk (1885-1979). Ed Elena Sichel nella conferenza "Sonia Terk e Robert Delaunay. Dal cubismo orfico alle arti applicate e all'integrazione tra pittura ed architettura" - auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano, primo appuntamento dell'iniziativa Quattro coppie di artisti del XX secolo - ne ha ripercorso il felice connubio tra le rivoluzionarie Avanguardie dei primi del '900.
«Delaunay sin dalla "serie della città" si confrontò con il Cubismo, la serie delle "Tour Eiffel" (1909) danno il senso della pluralità, dei colori complementari». Ma non si ferma: «Una "tour rouge" - ha continuato Sichel - è già "Cubismo orfico" di Apollinaire continuato poi nella serie "La città di Parigi" mentre nel 1911-12 è in contatto con il movimento Der blaue reiter (Il cavaliere azzurro)». Attraverso la "serie delle finestre" (1912) da una «pittura di rappresentazione passa ad una pittura di autonomia» e non dimentichiamo il contributo dei Futuristi, intenti più a modificare la materia che non a scomporre il colore. «Punto d'arrivo di Delaunay furono le "Forme circolari" che influenzarono Macke, Marc e Klee».
Terk propone invece collage, copertine di riviste, studia con il marito la rifrazione della luce e nel 1918 disegna i costumi per il balletto Cleopatre del grande scenografo Diaghilev. Tra il 1914 e il 1921 esilio-vacanze forzate tra Spagna e Portogallo con il figlio Charles (nato nel 1910) per evitare la chiamata alle armi. Quindi ritorno a Parigi (1921), immediato reinserimento nei circoli culturali grazie all'amicizia con grandi poeti (Cendras, Tzara, Aragon, Breton, Eluard, Cocteau?) e, negli anni '30, sempre insieme nella battaglia ora in favore dell'astratto.
Sichel ha ottimamente ricostruito il vivace contesto, sottolineato uno sperimentalismo a tratti radicale perché esteso a forma, colore, percezione. Artisti uniti nella vita e nel lavoro: indirizzo nuovo, ricerca originale e non casuale proprio in anni di veloci trasformazioni.
Prossimo incontro oggi alle 17.30, con Sophie Taeuber e Jean Arp. Dal Dadaismo e dal Surrealismo al Neoplasticismo ed all'integrazione delle arti sempre all'auditorium di via Sant'Eufemia.
Fabio Bianchi