Fondazione di Piacenza e Vigevano Stampa
  Rassegna Stampa
spazio
  Comunicati Stampa
spazio
  Eventi Auditorium Piacenza
spazio
  Eventi Auditorium Vigevano
spazio
  Comunicazione
spazio

 
Home Page     Rassegna Stampa   


Sabato 17 Maggio 2008 - Libertà

Piacenza e le eresie del Duecento

Approfondimento della storia locale con esperti italiani e stranieri

Piacenza - Non la sterile celebrazione di un piacentino che tanto ha dato nel campo della ricerca storica, ma un incontro di grande interesse anche per le pagine del passato locale che è riuscito a far emergere, radunando ieri all'auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano esperti medievisti e giovani ricercatori. La giornata di studi promossa dall'Archivio di Stato in onore di Piero Castignoli, che per motivi di salute non ha potuto partecipare, ha illuminato vicende e invitato ad approfondire percorsi della storia piacentina tra il Due e il Trecento.
Pierre Racine, docente dell'università di Strasburgo e curatore del primo volume della Storia della diocesi di imminente pubblicazione, ha evidenziato come nell'attività di Castignoli risalti un'unità di studi, sempre incentrati sulla storia politico-istituzionale di Piacenza: «Anche quando affronta un problema religioso, gli preme più che il fatto in sé, l'analisi dell'influenza avuta sulle istituzioni». Racine ha parlato in particolare di eresie e francescanesimo a Piacenza nel Duecento, un tema non lontano dall'ambito storiografico al quale si è dedicato più di recente Castignoli, cioè l'Inquisizione e le eresie del '500. «La Piacenza del XIII secolo - ha sottolineato Racine - era pervasa da correnti ereticali, sostenute da un gruppo ghibellino di famiglie aristocratiche, che ha sempre appoggiato l'eresia, direi fino ai nostri giorni». La città del '200 era infatti guelfa, ma con un'opposizione ghibellina molto forte. «Alcuni vescovi, provenienti da Tolosa, favorirono l'emigrazione di catari, in fuga dalla Linguadoca, per i quali Piacenza divenne un rifugio».
Brian Møller Jensen, dell'università di Stoccolma, ha annunciato un'edizione critica dell'intero Lezionario piacentino, redatto dopo il 1150 e contenuto nei Codici 60, 61, 62 e 63 dell'Archivio Capitolare del Duomo. Un testo ritenuto dallo studioso svedese «il terzo monumento medievale di Piacenza, dopo il Registrum Magnum e il Libro del Maestro». Dell'impegnativo progetto, è intanto uscito, in Medieval Liturgical Texts in Italian manuscripts, edito a New York, il capitolo relativo alla vita di santa Brigida di Scozia, dal Codice 62. Alla vergine, nata nel 450 circa, festeggiata il 1° febbraio, è dedicata la chiesa in piazza Borgo.
Nelle due intense sessioni, mattutina e pomeridiana, presiedute rispettivamente da Gian Paolo Bulla, direttore dell'Archivio di Stato, e da Claudio Vela, dell'università di Pavia (intervenuto sull'importanza della conservazione anche di archivi atipici, come quelli letterari), è stata presa in considerazione anche la storia dell'arte. Antonella Gigli, direttrice dei Musei Civici, ha illustrato un affresco inedito venuto alla luce nell'oratorio S. Giacomo di Podenzano e vicino ai modi di Antonio de Caro. In apertura del convegno, gli attestati di stima e di riconoscenza di mons. Domenico Ponzini e degli assessori Pietro Tansini e Paolo Dosi, in rappresentanza della diocesi, del Comune e della Provincia.

Anna Anselmi

Torna all'elenco | Versione stampabile

spazio
spazio spazio spazio
spazio spazio spazio