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Sabato 10 Maggio 2008 - Libertà

Paradiso, biografia intellettuale

Claudia Villa in Fondazione per le letture dantesche

Poeta concentrico, Dante non può fornire modelli a un mondo che si allontana progressivamente dal centro e si dichiara in perenne espansione: con queste parole Eugenio Montale tentava di individuare e spiegare la distanza incolmabile tra Dante e la contemporaneità. Tuttavia, un piccolo ponte in questa lontananza è lanciato dall'iniziativa di lectura dantesca proposto dall'università Cattolica di Piacenza con il sostegno, tra gli altri, della Fondazione di Piacenza e Vigevano. Il Paradiso è dunque approdato all'auditorium della Fondazione, dove si terranno anche i prossimi 3 incontri, dopo i primi quattro a Palazzo Galli. Un incontro di quelli in grado di condurre lo spettatore a pensare alla terza Cantica una volta tornato a casa, capace di sfuggire ad una struttura eccessivamente didascalica o scolastica ma perfettamente strutturato come commento acuto, sensibile, energico: le stesse caratteristiche che connotano la passione e la professionalità delle due linee guida dell'incontro, la spiegazione di Claudia Villa, preside della facoltà di scienze umanistiche all'università di Bergamo, e la lettura intensa, severa ed emozionata dell'attore Carlo Rivolta. La docente ha percorso il tessuto dantesco spiegandone il lato più scandaloso di quella sua parola, quella e solo quella che lui voleva, rompendo il canone classicista oraziano. Il Dante teorico realizza uno sdoppiamento profondo giustificando se stesso e le sue scelte: il Paradiso si carica così di un alto valore di "biografia intellettuale" come definito dalla Villa che ha inoltre richiamato il riso di Beatrice come fonte di comprensione con Dante introducendo il tema dell'ineffabile quale esperienza di limite umano; la parola non può toccare Dio ma solo verificarne l'indicibilità. Il modo di parlare di Dio risiede proprio nel parlare del non poterne parlare.

ELISA MALACALZA

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