Giovedì 10 Aprile 2008 - Libertà
Tenchini illustra gli ultimi esperimenti in campo subnucleare
Interessante conferenza dello studioso in Fondazione per la rassegna "I mercoledì della scienza"
Roberto Tenchini (1958), piacentino, laureato alla Normale di Pisa, specializzatosi a Londra, ricercatore al prestigioso Cern di Ginevra e dirigente dell'altrettanto prestigioso Istituto nazionale di fisica nucleare ha chiuso i Mercoledì della scienza con l'interessante conferenza sul tema La forza di colore, moderatori Cesare Parenti, in rappresentanza dell'associazione "Amici del Liceo Respighi" e Teresa Rulfi Sichel, curatrice della rassegna realizzata in collaborazione con il Dipartimento di matematica e fisica del Respighi e la Fondazione di Piacenza e Vigevano.
Annoverato fra i più preparati studiosi italiani, Tenchini ha illustrato i suoi ultimi, impegnativi ed avveniristici esperimenti in campo subnucleare. Importante però comprendere precedenti e ricorrenze: nel 1908-09 con l'esperimento di Rutherford nacque la fisica nucleare che ispirò Geiger e chiarì la composizione del nucleo. «A fine '800 si è sviluppata l'elettrodinamica classica con le equazioni di Maxwell dell'elettromagnetismo. Nella prima metà del '900 elettromagnetismo e meccanica quantistica hanno formato l'elettrodinamica quantistica, consistente dal punto di vista matematico ed altamente predittiva».
Quindi negli anni '40 vi furono «tentativi di costruire una teoria che descrivesse la forza forte con la particella di Yukawa. Non fu una bella teoria ma servì da guida per molto tempo. Il buio è durato fino agli anni '70-'80». Fondamentale il contributo del team di Stanford: «Diffusione anelastica di elettroni ad alta energia su un bersaglio di protoni, cioè esperimento di Rutherford condotto ad energie molto più alte: rivelati i partoni. Poi elaborato il modello a quark con cariche elettriche frazionarie, barioni e mesoni».
I quark sono colorati e «l'esistenza del barione omega pone un problema legato alla statistica di Fermi e per risolverlo si è ipotizzata una proprietà chiamata "colore". La carica di colore ha il ruolo della carica elettrica per la forza elettromagnetica. Le interazioni nucleari tra protoni e neutroni sono il debole residuo della forza di colore».
La forza di colore, abbinata alla carica elettrica, aumenta proporzionalmente con la distanza assoggettando a sé i quark essendo l'esistenza stessa del nucleo legata a questa forza.
Come al solito all'auditorium Santa Margherita pubblico variegato, numeroso, soprattutto studenti desiderosi di confronti extrascolastici ma anche appassionati di fisica che grazie ai Mercoledì possono soddisfare la loro curiosità.
FABIO BIANCHI