Giovedì 10 Aprile 2008 - Libertà
I restauri svelano altri due dipinti
Carpaneto, conclusi i lavori nella sala Bot. Presentazione il 19 aprile
CARPANETO - (p.f.) Hanno svelato anche dipinti di cui non si conosceva l'esistenza i restauri completati in questi giorni nella sala Bot del palazzo comunale di Carpaneto. Gli affreschi recuperati saranno presentati sabato 19 aprile, alle 10,30.
I lavori, cominciati nel gennaio scorso, hanno riguardato anzitutto la parete sud del salone al piano superiore di palazzo Scotti, della dimensione di circa 8 metri per 2,50. Queste tempere, come quelle sulle altre tre pareti e sul soffitto, furono eseguite dal pittore piacentino futurista Bot (Barbieri Osvaldo Terribile) nel 1934, e furono coperte con una mano di colore paglierino nel 1945, in quanto inneggiavano al fascismo ritraendo la marcia su Roma del 28 ottobre 1922. Il Comune, con il sostegno finanziario della Fondazione di Piacenza e Vigevano, ha deciso di riportarle alla luce in occasione del 50esimo anniversario della morte dell'autore.
Sono ritornati visibili anche due dipinti sulla parete est, a fianco del passaggio che collega il salone al corridoio, dei quali non si conosceva l'esistenza. Non erano menzionati né apparivano nella documentazione fotografica pubblicata sul numero quattro del bimestrale "Rivista di Piacenza" del 1938. Si tratta di due dipinti verticali di circa un metro e 30 centimetri di larghezza per 2,40 di altezza. Uno rappresenta un grande fascio littorio, l'altro inneggia all'esercito e al re. Con una bandiera tricolore e la scritta "Rex", il nodo sabaudo e la stelletta militare. Si intravede, inoltre, la lupa capitolina che allatta Remo e Romolo.
Dopo aver visto l'ottimo lavoro di recupero effettuato da Daniele Nastrucci, di Caorso, sarebbe auspicabile recuperare e restaurare tutti i dipinti delle altre pareti, coperti in certi punti. Anche l'impianto di illuminazione sarebbe da rivedere.
Nella parete est sono visibili strumenti di scuola, cultura, arte, mondo del lavoro, la battaglia del grano. Nella parete nord Bot racconta la grande guerra, con la data della Vittoria (4 novembre 1918) un elmetto, un moschetto, l'arcobaleno sulla catena delle alpi.
Nella parete ovest le iniziative del regime: la battaglia antitubercolare, il monumento a Balilla davanti alla casa della Gil (Gioventù italiana del littorio) poi una allegoria dell'Italia operosa: fabbriche con ciminiere che fumano, linee elettriche, un pagliaio agricolo, una tavolozza, vette alpine.
Sul soffitto il tricolore appeso ad un fascio littorio che trafigge il globo a ricordo della trasvolata atlantica di Italo Balbo con 12 idrovolanti partito da Orbetello nel 1930 arrivando in Brasile, e la scritta: "La luce viene da Roma". Come ha ricordato più volte il critico d'arte Ferdinando Arisi: «Questo è l'unico esempio di aeropittura piacentina».
Pietro Freghieri