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Martedì 22 Aprile 2008 - Libertà

"Finalmente siamo arrivati a casa"

Stasera all'auditorium della Fondazione la presentazione del libro

Nell'ambito delle iniziative previste per il mese della Prevenzione alcologica, stasera, alle ore 18 all'auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano, in via Sant'Eufemia 12, sarà presentato il libro "Finalmente siamo arrivati a casa".
Edita dalla Regione Emilia Romagna, la pubblicazione celebra il ventennale della nascita a Piacenza dell'associazione Club degli alcolisti in trattamento (Cat). Il libro è stato scritto a quattro mani da Antonio Mosti, direttore del Sert di Piacenza, e Paola Pinotti, giornalista del quotidiano Libertà. Il programma della presentazione prevede un saluto di Marinella Cantarini, presidente provinciale di Cat. Seguono gli interventi di don Mario Fontanelli (insegnante e sacerdote di Fidenza), di Guido Guidoni (psichiatra e vice presidente della scuola europea di algologia e psichiatria ecologica) e Giuseppe Pistone (presidente Svep di Piacenza).
Nel corso dell'evento saranno letti anche alcuni brani del volume, a cura di Giovanna Liotti.
I Cat rappresentano oggi in Italia il modello più diffuso d'intervento sull'alcolismo e sugli altri problemi alcolcorrelati. La metodologia utilizzata è quella sviluppata da uno psichiatra croato, Vladimir Hudolin (1922 -1996). L'aspetto rivoluzionario dell'approccio deriva dal fatto che Hudolin metteva in discussione la "cultura del bere" in generale.
Questo modello interpreta quindi l'alcolismo e gli altri problemi correlati non come un "vizio" e nemmeno come una malattia, ma come un comportamento, uno stile di vita determinato da molteplici fattori interni ed esterni alla persona tra i quali particolare importanza riveste la famiglia e la cultura generale e sanitaria della comunità nella quale si vive e si lavora. L'accento viene così spostato dall'alcolismo al bere e i risultati, misurati sull'astinenza degli alcolisti frequentanti, riportano una percentuale di successo tra il 73 e il 91 per cento.
Il primo club in Italia è stato fondato nel 1979 e, ad oggi, esistono oltre 2.300 Cat presenti in tutte le regioni e maggiormente sviluppati in quelle del nord-est, dove il movimento è cominciato. A distanza di venti anni dalla nascita del primo club a Piacenza (uno dei primi in Emilia Romagna), nella nostra provincia ne sono presenti 7: due attivi nel capoluogo e gli altri nei comuni di Castelsangiovanni, Gragnano, Cortemaggiore, Fiorenzuola e Gropparello.
Il libro ospita anche esperienze diverse: testimonianze di altri gruppi di auto mutuo aiuto come gli Alcolisti anonimi, i loro familiari, AlAnon e le voci di utenti e operatori dei servizi alcologici dei Sert.
«Il Cat a Piacenza, come è accaduto anche in altre situazioni, nacque sotto la spinta di una famiglia - sottolinea l'assessore regionale alle Politiche per la Salute Giovanni Bissoni - che decise di uscire allo scoperto per affrontare l'alcolismo che aveva minato la sua stessa esistenza. Fu dall'incontro di questa famiglia con alcuni operatori del Servizio sanitario pubblico, particolarmente sensibili e curiosi di scoprire i nuovi approcci che venivano proposti per affrontare i problemi sanitari complessi, che iniziò tutto. L'ascolto reciproco, il clima di fiducia creatosi, la versatilità degli operatori e la disponibilità umana resero possibile il realizzarsi di questa esperienza che oggi coinvolge moltissime famiglie in un percorso di speranza che ha preso il posto della cupa disperazione nella quale si consuma spesso il destino di un alcolista».

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