Fondazione di Piacenza e Vigevano Stampa
  Rassegna Stampa
spazio
  Comunicati Stampa
spazio
  Eventi Auditorium Piacenza
spazio
  Eventi Auditorium Vigevano
spazio
  Comunicazione
spazio

 
Home Page     Rassegna Stampa   


Mercoledì 23 Aprile 2008 - Libertà

«L'integrazione? Come un tango»

Successo del primo incontro per capire e condividere la disabilità

Ad una platea attenta, ma necessariamente seriosa e statica dato il luogo in cui si trova (una sala convegni), basta chiedere, ad ognuno dei presenti, di scambiarsi di posto. Fra pochi secondi, d'istinto, ogni componente del pubblico, avrà colto la quint'essenza dell' "integrazione". Infatti, passato lo sconcerto iniziale, i partecipanti all'incontro si sorridono con un po' d'imbarazzo. Ma poi sono costretti a guardarsi in faccia. Anche tra estranei. «Integrarsi vuol dire proprio questo: alzarsi dalle proprie sicurezze dopo essersi guardati negli occhi per capire dove sta andando l'altro», ha sorpreso tutti Claudio, disabile dalla nascita e ieri protagonista assoluto del primo appuntamento di "Incontri con la disabilità - Sei sguardi diversi per una visione senza pregiudizi". «In un batter d'occhio vi ho mostrato cosa vuol dire integrarsi», ha spiegato. Le sue parole arrivano al pubblico grazie a Luca che porta in mano una lavagna di plexiglass piena di lettere che Imprudente indica con il movimento degli occhi. Le parole arrivano stentate ma efficacissime. «Integrarsi è guardare l'altro mentre lui guarda noi - spiega, anzi spiegano i due -. Dopo esserci scambiati di posto ci ritroviamo seduti sulle sicurezze dell'altro. Questa è la cosa più difficile: imparare a stare seduti sulle certezze altrui e lasciare che gli altri facciano lo stesso con le nostre». Detto così sembra facile, ma la realtà è un'altra cosa e Claudio lo sa bene, lui che non si è mai dato per vinto. Oggi è presidente dell'associazione "Centro documentazione handicap" di Bologna, oltre che direttore di "HP Accaparlante" e autore di numerosi libri di didattica. «Ci vuole un grande allenamento, o meglio ci vuole formazione», dice agli intervenuti al convegno (per lo più studenti di Scienze della Formazione, operatori del settore e volontari). Claudio ha trasmesso una certezza. «Più si fa allenamento all'integrazione con la disabilità, meno si fa fatica e meno se ne ha paura», ha ricordato. Poi ha continuato a stupire con un paragone decisamente inusuale per l'argomento. «L'integrazione può essere rappresentata come un tango, una danza coinvolgente e seducente. La seduzione nasce dal fatto che i due ballerini hanno ruoli determinati, differenti ma assolutamente intrecciati», ha fatto notare. Poi ha sottolineato l'importanza della condivisione: «Le insegnanti devono essere creative per superare le difficoltà che hanno nel portare su di sé il peso di tutti - ha detto -. Ma un'insegnante di sostegno è per la classe, nelle intenzioni del legislatore, anche se nella pratica comune è del singolo. Integrazione non è azione ma relazione», ha concluso.
Gli incontri sono stati organizzati alla Cattolica dal Comune e dall'associazione Aias, in collaborazione con la Facoltà di Scienze della Formazione e il Tavolo dei Coordinatori dei Servizi socio-assistenziali, con il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano. Il prossimo appuntamento sarà il 29 aprile alle 1630 con Lucio Vinetti (presidente Fiaces, federazione associazioni e centri per sordi).

Ilaria Molinari

Torna all'elenco | Versione stampabile

spazio
spazio spazio spazio
spazio spazio spazio