Martedì 1 Aprile 2008 - Libertà
I cavalli nell'arte, convegno
Sabato in Fondazione con numerosi esperti
Da quattro secoli sono tra le immagini simbolo di Piacenza e tra i capolavori dell'arte di tutti i tempi. Un omaggio della comunità cittadina alla dinastia del duca, offerto nel tumultuoso periodo seguito alla congiura, vera o presunta, di Barbara Sanseverino contro Ranuccio Farnese nel 1612 e costata la testa a nobili molto in vista del Parmense. Eppure, nonostante l'intento di erigere quasi un ex voto, in scala gigante, al signore di Parma e Piacenza, la piazza ha per così dire spodestato i due illustri cavalieri, Ranuccio e il padre Alessandro, per portare alla ribalta i loro destrieri. La piazza Grande, che avrebbe potuto chiamarsi magari piazza del Gotico, dalla notevole architettura medievale che le fa da quinta, è invece diventata piazza Cavalli.
Sul ruolo dei monumenti, equestri ma non solo, si interroga ora il convegno "Gli autoritari esempi. I cavalli di Francesco Mochi e gli altri", che si terrà sabato alle 17 all'auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano, in via S. Eufemia 12. L'iniziativa è stata presentata ieri in Fondazione dai curatori: Donatella Ferrari, che collabora all'attività didattica della Facoltà del Design del Politecnico di Milano, e il critico Eugenio Gazzola, che introdurrà i lavori con un intervento "A partire da ora", viaggio a ritroso dall'oggi fino all'epoca barocca e rinascimentale, sulle tracce di cavalli, monumenti e segni di arte pubblica nel contesto urbano.
Lo scenario contemporaneo sarà approfondito dall'artista Franco Vaccari, membro dell'Osservatorio di Public Art che ha sede presso la sede piacentina del Politecnico di Milano. Vaccari affronterà in particolare il tema del ruolo dell'opera d'arte pubblica, dopo la perdita della funzione celebrativa rivestita in passato. Con lo storico dell'arte Stefano Zuffi, curatore delle collane Artbook e I Dizionari dell'Arte per Electa, l'attenzione si allargherà ad abbracciare la presenza degli animali nell'arte, in un excursus "dalla mosca all'elefante", per tornare poi in ambito piacentino con Davide Gasparotto, funzionario della Soprintendenza per i beni storici e artistici di Parma e Piacenza, che analizzerà l'iconografia dei bassorilievi dei Cavalli del Mochi.
Le conclusioni saranno affidate a Philippe Daverio, docente di storia del design all'università di Palermo e conduttore della trasmissione Passepartout su Rai Tre, che proporrà un curioso accostamento tra monumenti equestri e malattie equine nella Lombardia del tardo rinascimento, suggerito dal contenuto di un codice di origine araba, conservato nella Biblioteca Trivulziana.
Al convegno parteciperanno anche Eleonora Squeri, con una lettura delle principali piazze cittadine, piazza Duomo e piazza Cavalli, come manifestazioni di due distinte sfere di potere, e l'artista William Xerra, sulla funzione dei cavalieri che sono "saliti sui cavalli" ieri come oggi. Il convegno è promosso dal Laboratorio della Arti (dove fino al 30 aprile, nello spazio espositivo in piazzetta Barozzieri, 7/a si può visitare la mostra Cavalli in piazza, tel. 347/9026786 - 339/7739510), dalla casa editrice Scritture e dall'associazione Piacenza Urbis, con il patrocinio di Comune e Provincia.
An.Ans.