Sabato 29 Marzo 2008 - Libertà
Archivio, un ricco patrimonio da tutelare
X settimana della cultura - Nella sede di Palazzo Farnese si è parlato dello "Stato delle carte"
Molti i progetti in campo, nonostante i finanziamenti esigui
Un patrimonio documentario da tutelare e conservare, fondamentale ai fini della ricerca storica, ma sul quale incombe ogni anno la spada di Damocle di finanziamenti sempre troppo esigui di fronte alla mole di lavoro da affrontare. I progetti in campo comunque non mancano, come emerso ieri a Palazzo Farnese dall'appuntamento di ConferenzArchivio, dedicato a "Lo stato delle carte", al quale sono intervenuti: Brunella Argelli della Soprintendenza per i beni librari e documentari della Regione Emilia-Romagna, Gilberto Zacchè della Soprintendenza archivistica per l'Emilia Romagna, don Angiolino Bulla, responsabile degli archivi storici diocesani di Piacenza-Bobbio, e Gian Paolo Bulla, direttore dell'Archivio di Stato di Piacenza.
Se la data di trasferimento dell'istituzione piacentina nell'ex monastero di S. Agostino, da restaurare, non sembra vicinissima, il recupero di alcuni ambienti ha però già consentito il varo di nuove iniziative, come il riordino degli Archivi giudiziari, dall'epoca napoleonica (1806) al 1960 circa: «Abbiamo sistemato gli atti in un locale apposito, la "libreria archivio", e grazie a fondi del ministero per i Beni Culturali stiamo procedendo nel lavoro che è preliminare alla consultazione da parte del pubblico», ha spiegato Bulla. Occorreranno almeno due anni. Per quanto riguarda l'archivio del Comune di Piacenza, una bozza di accordo prevede la proroga del deposito presso l'Archivio di Stato del materiale successivo alla seconda guerra mondiale. L'ente locale dovrà ora trovare le risorse per procedere al riordinamento preliminare.
Dal prossimo anno, partirà il progetto "Storie di scuola", in collaborazione con vari istituti, per un lavoro complessivo di ricerca sulla didattica del passato. In corso inoltre il censimento dei frammenti di codici pergamenacei, spesso riutilizzati come copertine nell'archivio notarile e negli estimi farnesiani, con l'obiettivo poi di riprodurli digitalmente per metterli a disposizione degli studiosi. Zacché ha parlato degli interventi seguiti e autorizzati dalla Soprintendenza archivistica, che hanno coinvolto archivi ecclesiastici (dal riordino dell'Archivio capitolare del Duomo di Piacenza e dell'Archivio vescovile di Bobbio a quello delle parrocchie di Gazzola e Campremoldo sopra); di enti locali, di enti pubblici e di privati. A questo proposito sono stati segnalati in particolare il progetto della delegazione del Fai di Piacenza per la schedatura dell'archivio Zanardi Landi nel castello di Sarmato e la donazione all'Archivio di Stato delle carte Appiani d'Aragona, compiuta dal conte Agostino Borromeo.
Argelli si è soffermata sul censimento degli archivi storici comunali dell'Emilia-Romagna, di cui si sta procedendo alla messa in rete (con la libera consultazione dei dati pubblicabili e utili agli utenti esterni) nel portale "Ibc Archivi", che verrà inaugurato in anteprima a Bologna durante il convegno internazionale dell'8 e del 9 maggio. La tecnologia sta venendo in aiuto anche alla diocesi, che a Piacenza e a Bobbio - ha ricordato don Bulla - sta concentrando archivi parrocchiali a rischio di dispersione, per la carenza di sacerdoti. Della digitalizzazione dei registri parrocchiali, la cui schedatura è stata sostenuta dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano (per ora se ne è realizzata circa un terzo), si è fatta carico la Genealogical Society of Utah - Family Search, rappresentata ieri dal responsabile per l'Italia, Walter Zafarana. Per i mormoni la ricostruzione dell'albero genealogico è basilare. «In oltre trent'anni abbiamo collaborato con 16 diocesi, 51 archivi di Stato e 53 tribunali. Permettiamo l'accesso gratuito a più di 4000 biblioteche genealogiche».
ANNA ANSELMI