Venerdì 28 Marzo 2008 - Libertà
La Fondazione fa shopping nel ducato
Dal Monte Paschi ok alla trattativa esclusiva con via Sant'Eufemia, Banca Sella, Fondazione Monte Parma, InChiaro
Cordata a quattro per acquisire il 49% di Banca Monte Parma
Adesso è ufficiale. La Fondazione di Piacenza e Vigevano è in pista per rilevare dal Monte dei Paschi di Siena il 49,27% di Banca Monte Parma. Non da sola, però. L'ente di via Sant'Eufemia è in cordata con Banca Sella, la Fondazione Monte di Parma e InChiaro assicurazioni. Ieri il consiglio di amministrazione di Banca Monte dei Paschi ha dato mandato ai suoi vertici - il presidente e il direttore generale - di «avviare le trattative in esclusiva sulla cessione della partecipazione detenuta in Banca Monte Parma, con l'obiettivo di finalizzare la negoziazione nei tempi strettamente necessari». È quanto si legge in una nota diffusa ieri pomeriggio dai quattro partecipanti alla cordata in cui si informa anche che la proposta di acquisizione è stata inoltrata ieri all'istituto di credito senese e che a presentarla è stata la Fondazione Monte di Parma, attuale socio di maggioranza (50,73%) di Banca Monte Parma, «unitamente» agli altri tre partner.
I «tempi strettamente necessari» per la conclusione della trattativa - così vengono definiti nel comunicato - potrebbero essere davvero brevi, una settimana al massimo. È l'unica indiscrezione che trapela dalla fitta coltre di riserbo che avvolge l'operazione.
Secco no comment da via Sant'Eufemia, il presidente Giacomo Marazzi ha rinviato ogni dichiarazione all'eventuale buon esito della trattativa. Non è dato perciò sapere quali cifre siano sul tavolo, né la ripartizione delle quote di acquisizione tra i quattro componenti della cordata.
Banca Monte Parma è una realtà del settore creditizio con 60 sportelli principalmente nel territorio di Parma e provincia. L'acquisizione del 49,27% del capitale da parte del Monte dei Paschi di Siena risale al 1999. Nelle settimane scorse l'istituto toscano aveva annunciato l'intenzione di mettere in vendita la partecipazione azionaria nella banca parmigiana sia per razionalizzare l'assetto del gruppo sia per contribuire a coprire l'esborso che Rocca Salimbeni deve sostenere per l'acquisizione di Antonveneta dagli spagnoli del Banco Santander. Sul mercato, oltre a Banca Monte Parma, sono state collocati anche altri asset aziendali.
Per l'acquisto del pacchetto azionario nell'istituto emiliano già nei giorni scorsi era emersa (v. Libertà del 21 marzo) la candidatura della Fondazione di Piacenza e Vigevano, come pure quella di Banca Sella, e in aggiunta anche Unipol e Credito Valtellinese. Non hanno però trovato conferma le indiscrezioni su questi ultimi due soggetti, mentre accanto alla fondazione piacentina e a Sella holding banca, sono spuntate la Fondazione Monte di Parma - che evidentemente conta di accrescere la quota del 51% di Banca Monte Parma che già detiene - e InChiaro assicurazioni, compagnia del gruppo Sella.
Nell'ambito delle operazioni decise per far fronte ai propri impegni finanziari, in particolare l'acquisizione di Antonveneta dal Santander, il Monte dei Paschi di Siena ha in conto anche un aumento di capitale per 1 miliardo di euro come tetto massimo, con la quale è stata conferita delega al Consiglio di amministrazione ad aumentare il capitale sociale per massimo 1 miliardo di euro, con esclusione del diritto di opzione, da riservare alla sottoscrizione del gruppo JP Morgan ai fini dell'emissione di titoli convertibili in azioni Banca Monte Paschi. Operazione che ieri l'assemblea speciale degli azionisti di risparmio dell'istituto senese ha approvato.
Gustavo Roccella