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Domenica 23 Marzo 2008 - Libertà

Pievani: «Il contributo di Darwin
è ancora attualissimo e necessario»

Mercoledì della scienza Interessante incontro in Fondazione

Piacenza - Molti di noi serbano vaghi ricordi scolastici di Charles Darwin (1809-82), celeberrimo naturalista inglese, dimenticandone l'attualissimo contributo all'evoluzione della specie. Ma nell'ultimo incontro dei Mercoledì della scienza - organizzati dal Dipartimento di matematica e fisica del liceo Respighi, "Amici del liceo Respighi" e Fondazione di Piacenza e Vigevano - il relatore Telmo Pievani nella conferenza La teoria dell'evoluzione oggi ed i suoi nuovi nemici ha ribadito come il darwinismo sia, a dispetto di tante distorte interpretazioni, ancora perno della ricerca. Pievani (1970), filosofo della scienza, specializzatosi negli Usa, docente all'Università di Milano, autore di qualificatissime pubblicazioni, in una dotta conferenza - moderatori Giorgio Macellari, senologo, e Teresa Rulfi Sichel, curatrice - ha ribadito come «la teoria di Darwin sia un grande programma che ha raccolto molte evidenze empiriche, indicato principi che tuttora vediamo nei fossili ed in laboratorio.
L'evoluzione ha superato molti dubbi, anche i violenti dibattiti americani tra evoluzionisti e creazionisti. Le obiezioni del 2008 sono le stesse addirittura dell'800». Alcuni ipotizzano più "teorie dell'evoluzione" in reciproca alternativa mentre nuove, radicali, ipotesi non emergerebbero per fatale reverenza verso L'origine della specie attraverso la selezione naturale (1859), testo-summa del darwinismo. Alla base quattro concetti «non però "farina del suo sacco": evoluzione, discendenza comune, moltiplicazione della specie e gradualità dell'evoluzione confluenti nella selezione naturale». Nei Transmutation notebooks (1836-39), da poco editi in Italia, si comprende come Darwin non arrivi alla selezione naturale in quegli anni ma dopo 20 anni. Oggi "falsi amici", teorie apparentemente semplici, complicano il contesto. Diversità delle forme viventi: non allontanamento da forme ideali, non tipi ideali, in natura c'è un singolo individuo biologico portatore di differenze. Diversità: motore fondamentale del cambiamento. Si rende conto che la variazione non ha direzione, è «sopravvivenza differenziale. Non serve parlare di adattamento, caso, meglio convergenza adattativa. La sintesi moderna è unificazione di darwinismo e mendelismo. Al centro troviamo discendenza comune con modificazioni e teoria genetica della selezione naturale, fuori estrapolazionismo, gradualismo filetico ed adattazionismo». Non dimentichiamo altri fattori di cambiamento: deriva genetica, migrazioni, fenomeni macroevolutivi che, dallo schematismo della prima sintesi, puntano a complessità della nuova sintesi nell'ambito di un darwinismo esteso, un pluralismo darwiniano.
Prossimo appuntamento venerdì 4 aprile, ore 17.30 in Fondazione, col fisico piacentino Roberto Tenchini su La forza di colore.

Fabio Bianchi

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