Sabato 15 Marzo 2008 - Libertà
«Un'università più internazionale»
Il discorso
Il magnifico rettore Ornaghi traccia gli scenari futuri della sede di S.Lazzaro
Una Cattolica sempre più internazionale a sessant'anni dalla sua fondazione piacentina. È uno dei sogni ad occhi aperti del magnifico rettore Lorenzo Ornaghi per l'ateneo piacentino. «È una tendenza che connota la sede piacentina dell'università Cattolica - osserva nel suo discorso - e che dovrà continuare crescendo». Un incremento del 30 per cento di studenti stranieri nel numero degli iscritti. Un incremento (48 in più dello scorso anno) degli gli studenti provenienti dall'estero impegnati in stage e nella ricerca. Ornaghi ricorda poi la consegna dei diplomi di Master in Management Internazionale, il perfezionamento di accordi per la creazione di doppi titoli con università di Canada, Svizzera, Gran Bretagna, Cile, il Master Erasmus Mundus Vintage con i suoi 33 studenti arrivati da tutto il mondo. Cita la laurea honoris causa in giurisprudenza conferita al professor Paolo Grossi e si augura che ve ne sia presto un'altra di prestigio internazionale.
A sessant'anni quasi esatti da quel 17 marzo del 1948 quando si costituì ufficialmente l'Ente per l'Istruzione Superiore Agraria, Episa, «avente lo scopo di promuovere in Piacenza l'istruzione agraria superiore mediante l'istituzione di una facoltà di agraria da erigersi, a norma di legge, nel seno dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano», a sessant'anni di distanza, dicevamo, l'ateneo piacentino del Sacro Cuore può contare su due risorse fondamentali per il futuro. Ornaghi le sottolinea al termine del suo intervento ufficiale: «Il grande attaccamento all'università del personale interno (docenti e non, ndr.) e la collaborazione e condivisione stretta tra ateneo e istituzioni locali». «Da questa condivisione e da questa collaborazione - è sicuro il magnifico rettore - arriva il bene dell'università e lo sviluppo per il territorio». Un esempio futuro: «Il Centro professionale di eccellenza per la formazione nel settore bancario». Uno dei tanti attuali: «La biblioteca di sede che ha la peculiarità - inconsueta per le biblioteche universitarie - di essere aperta al vasto pubblico della comunità locale».
Un legame, quello tra territorio e studium piacentino, ben evidenziato dall'intervento di Maria Bocci, ordinario di storia contemporanea, sul tema "L'Ente per l'istruzione Superiore Agraria (Episa) e le origini della sede piacentina dell'Università Cattolica del Sacro Cuore". Intervento anticipato su Libertà di ieri.
Al termine della cerimonia tenutasi nell'aula magna, nell'atrio della Cattolica è stata scoperta una lapide commemorativa voluta dai membri dell'Epis, l'ente in cui si è trasformato l'Episa. Presenti i presidi di facoltà, Gianfranco Piva per agraria, Romeo Astorri per giurisprudenza, Marco Elefanti (delegato da Maurizio Baussola), Michele Lenoci per scienze della formazione, il direttore di sede Libero Ranelli, docenti, ricercatori ed anche molti studenti universitari.
Per la città, tra gli altri, oltre al sindaco Roberto Reggi, al vice presidente Mario Spezia in rappresentanza del presidente della Provincia e dell'Epis Gianluigi Boiardi, al presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano, Giacomo Marazzi, e della Camera di Commercio, il prefetto Luigi Viana, il questore Michele Rosato, i colonnelli di carabinieri e finanza Paolo Rota Gelpi e Carlo Germi, i parlamentari Tommaso Foti e Massimo Polledri
fed.fri.