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Sabato 15 Marzo 2008 - Libertà

Piacenza scommette sulla Cattolica

Nel Dies Academicus ribaditi i legami con il territorio locale nati 60 anni fa con padre Gemelli. Anche un Festival del diritto
Le istituzioni: «La formazione porta sviluppo»

Lo sviluppo di Piacenza passa per l'università. La ricetta di padre Agostino Gemelli e del prefetto Amerigo De Bonis nel 1943, a distanza di 65 anni dall'incontro fra i due e di 60 dalla creazione dell'Episa è più che mai attuale. Se, allora, si diede il via alla facoltà di agraria dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, oggi si conviene come la crescita del territorio non possa non avere lo "studium" piacentino come protagonista. Il Dies Academicus dell'ateneo di San Lazzaro celebrato ieri mattina è andato tutto in questa direzione. A cominciare dalla relazione del magnifico rettore Lorenzo Ornaghi (di cui parliamo nell'articolo sotto) per finire alla tavola rotonda con le istituzioni. Che lo sviluppo del territorio passi per la formazione delle menti è abbastanza assodato. Il problema è con quali modalità. Per questo Giacomo Marazzi, presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano, va sul concreto ed osserva che il suo ente eroga per la formazione in tre anni, 5 milioni di euro alla Cattolica e 7,4 al Politecnico. «Agiamo con il principio si sussidiarietà - chiarisce Marazzi - e attualmente, con la Cattolica, stiamo valutando quale progetto di ricerca può essere finanziato. Il presupposto è che soddisfi la concretezza sul piano territoriale». «La Fondazione - promette il suo presidente - sarà sempre più vicina all'università con interventi a medio e lungo termine». Uno di questi è l'internazionalizzazione dell'università. Non solo per il blasone. «A Shangai il presidente della Camera di Commercio è un cinese che ha studiato a Bologna - evidenzia Giuseppe Parenti, l'omologo piacentino -; per le nostre imprese è il massimo: parla italiano e conosce la nostra cultura. Il futuro di Piacenza si gioca sempre più a livello internazionale». Con l'università come pilastro: «Piacenza è penultima in regione per reddito pro capite, eppure il Pil dell'agricoltura, grazie anche alla facoltà di agraria, è il doppio di province come Parma e il Pil generale, negli ultimi tre anni, ha fatto registrare uno sviluppo superiore a molti altri».
Tocca al vice presidente della Provincia, Mario Spezia, dati alla mano, ribadire come a Piacenza il sistema della conoscenza sia sviluppato: «Il polo della Cattolica ci ha portato più scolarizzazione e meno pendolarismo. Il livello di scolarizzazione superiore oggi è del 92 per cento, 33mila sono gli studenti, 5mila coloro che si rivolgono ad una formazione professionale». «Due i nostri obiettivi prioritari - evidenzia Spezia -: creare un polo formativo superiore nella logistica dei trasporti e favorire la riduzione del pendolarismo universitario». Un nuovo risultato è stato raggiunto con l'inserimento di Cattolica e Politecnico nel sistema universitario dell'Emilia-Romagna, osserva il sindaco Roberto Reggi. «Il nostro impegno è quello di catturare sempre più risorse per gli atenei piacentini - continua -. Vogliamo che siano sempre più legate alle aziende locali». Una delle prossime mosse sarà la trasformazione «dei conventi di cui è ricca Piacenza e che ormai sono vuoti in convitti e centri di ospitalità affinché gli studenti possano venire da noi a prezzi convenzionati». Più studenti ci sono e più Piacenza sarà una città vivace e sicura, è convinto il primo cittadino la cui idea è quella di caratterizzare la città anche con operazioni di marketing culturale. Come il primo Festival italiano del diritto che verrà realizzato quest'anno in collaborazione con Comune, la facoltà di giurisprudenza della Cattolica, Il Sole-24Ore e l'editrice Laterza.

Federico Frighi

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