Venerdì 14 Marzo 2008 - Libertà
Il contributo di Piacenza alla nascita della Cattolica
Dies academicus
Oggi è il "Dies Academicus" dell'Università Cattolica con il rettore Lorenzo Ornaghi. La prof. Maria Bocci terrà la prolusione sulle origini della sede piacentina della Cattolica. L'anticipa per i lettori di Libertà con questo articolo
La fondazione della sede di Piacenza dell'Università Cattolica si deve a un patrimonio di energie, di sacrifici e di capacità progettuali che affonda le sue radici nella disponibilità delle istituzioni locali, dell'associazionismo e di semplici cittadini, mobilitatisi nel secondo dopoguerra per permettere all'Ateneo dei cattolici italiani di dedicarsi alle scienze agrarie.
A questo mondo multiforme si riferiva padre Agostino Gemelli nel 1949, poco dopo la posa della prima pietra della Facoltà di Agraria: "Debbo ricordare le Autorità della Provincia piacentina, perché si dà questo fatto singolare e significativo, che a quest'opera danno il loro contributo tutte le Autorità, insieme alle ecclesiastiche, le civili e fra le civili anche quelle che sono nelle mani di uomini che non aderiscono alla concezione cattolica". Gemelli alludeva alla trama di rapporti costruita dall'Amministrazione provinciale, che coinvolgeva molti punti di riferimento piacentini in un'impresa ancora in fase di decollo, ma il cui valore paradigmatico si poteva intravedere.
Ben poco tempo era passato, infatti, dai tempi bui del fascismo e della guerra, che avevano segnato anche Piacenza lasciando in sorte una specie di agnosticismo civico che stentava a scomparire. Davvero benemerita, dunque, l'iniziativa che aveva unito uomini ed enti pubblici e privati, impegnati a far rinascere la vocazione universitaria piacentina con la convinzione che vi era in gioco, ancor prima che il progresso economico della provincia, il risveglio dell'amore per il bene comune.
La stessa Università Cattolica, al momento della sua nascita, si era guadagnata l'appoggio di uomini di diversa estrazione culturale grazie al profilo peculiare di istituto di alta cultura fondato sulle oblazioni che provenivano da tutti i ceti sociali, in tutto il Paese. La genesi della sede di Piacenza riconfermava la natura dell'Ateneo, essendo il frutto del libero intreccio di contributi e di apporti, che erano anima ed energia propulsiva di un progetto culturale intenzionato a riuscire significativo in chiave anche pubblica e civile.
Se si considera questa qualifica dell'Università Cattolica si comprende l'importanza dell'Ente provinciale di istruzione superiore agraria, nato a Piacenza nel 1948, che collocava la sede piacentina dell'Ateneo sulla cooperazione cordiale e assidua di uomini e istituzioni, con lo scopo di promuovere e finanziare la nascente Facoltà di Agraria.
Anche in questo caso quei primi contributi avrebbero avuto una resa sorprendente. L'obiettivo, del resto, non era solo quello di rilanciare un settore scientifico importante per lo sviluppo del territorio, ma di ampliare il primo nucleo universitario verso nuove esperienze formative, con un arricchimento sia dell'orizzonte culturale piacentino, sia delle capacità propositive dell'Università Cattolica, che estendendosi in diversi contesti cittadini si sarebbe ancor più misurata con le opportunità e con i rischi della modernizzazione italiana.
Maria Bocci
Ordinario di Storia contemporanea Università Cattolica