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Martedì 18 Marzo 2008 - Libertà

San Giuseppe, gioiello del Seicento

Domani alle 17.45 nella chiesa omonima la presentazione dell'intervento di recupero
Restaurata la "Fuga in Egitto" attribuita a Bernasconi

Con una settimana di anticipo sulla data ufficiale si apre a Piacenza la Settimana della Cultura, la manifestazione promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, giunta quest'anno alla sua decima edizione e destinata a far conoscere meglio al pubblico degli appassionati e dei neofiti il nostro immenso patrimonio artistico.
Come di consueto, la nostra Soprintendenza cerca di attirare l'attenzione sulla tutela del patrimonio e sui restauri che sono stati condotti nel corso dell'ultimo anno su preziosi documenti d'arte conservati nelle due province di Parma e Piacenza, non solo finanziati dallo Stato, ma anche dalle altre istituzioni pubbliche, dagli enti ecclesiastici e grazie alla sensibilità di istituti di credito e di privati benefattori. Non si finisce mai di ricordarlo: il patrimonio artistico è di tutti ed è giusto che tutti, in rapporto alle loro possibilità, concorrano alla sua conservazione e mantenimento.
E' così che l'Azienda sanitaria locale di Piacenza, con il contributo determinante della Fondazione di Piacenza e Vigevano, si è impegnata da qualche tempo nel recupero di quel vero gioiello della decorazione tardobarocca che è la chiesa di San Giuseppe in via Campagna. Edificata a partire dal 1566, in piena Controriforma, essa si deve al disegno dell'architetto Giovanni Battista Bruno, che operava all'interno di quella Congregazione "politica e ornamento" istituita da Pier Luigi Farnese nel 1547, così significativa per l'assetto delle chiese di nuova fondazione nella Piacenza della seconda metà del Cinquecento.
Ma il vero momento di gloria nella storia dell'edificio è rappresentato dall'ultimo quarto del Seicento, quando venne approntata la decorazione che ancora oggi caratterizza il sontuoso interno, tutta incentrata sulla glorificazione della figura di San Giuseppe: protagonisti dell'impresa furono il celebre pittore fiammingo Robert De Longe (1646-1709), lo stuccatore di origine lombarda Provino Dalmazio Della Porta (1656-1694) e il poco conosciuto pittore Giuseppe Bernasconi (1625-1692), nato a Varese e documentato a Piacenza come allievo del Genovesino. E' probabile che i committenti avessero chiesto al De Longe di occuparsi di tutta la decorazione murale: forse troppo impegnato, il fiammingo eseguì soltanto la bella pala d'altare con il Transito di San Giuseppe e la serie di angeli entro gli stucchi della navata, lasciando al Bernasconi il compito di eseguire gli affreschi della volta con i principali episodi della vita del Santo, i Patriarchi sulla controfacciata, la Sacra Famiglia sull'arco di accesso al presbiterio e probabilmente anche gli affreschi della cupola.
Già da tempo esiste un complessivo progetto di restauro di tutto il ricco apparato decorativo della chiesa, molto compromesso da infiltrazioni d'umidità che hanno causato veri e propri distacchi di materia pittorica e di parti degli stucchi, dallo sporco accumulatosi nel tempo e da estesi e maldestri interventi di ridipintura (evidentissimi sui dipinti murali della volta). Anche le due grandi tele ai lati del presbiterio, con il Sogno di San Giuseppe e la Fuga in Egitto, apparivano allentate sui telai e in più punti tagliate, oltre che fortemente ridipinte e scurite a causa dell'ingiallimento delle vernici e dei depositi di polvere accumulatisi negli anni.
Il complesso e rispettoso intervento di restauro condotto da Davide Parazzi sulla Fuga in Egitto, eseguito in loco con una ingegnosa struttura che ha consentito di mantenere la grande tela sempre in verticale, ha posto rimedio ai dissesti e ci ha riconsegnato un testo pittorico di perfetta leggibilità. La possibilità di studiare da vicino l'opera, finalmente liberata dalla densa coltre scura che la ricopriva, e di confrontarla con le altre decorazioni della chiesa, ci ha convinto che questa tela, insieme alla sua dirimpettaia, si debba anch'essa al pennello di Giuseppe Bernasconi, come mostrano chiaramente una serie di confronti puntuali con le decorazioni murali della volta e del cupolino.
Per ripercorrere la storia della chiesa e delle sue decorazioni, nonché per saperne di più sull'intervento eseguito (e anche su quelli futuri in programma) la presentazione ufficiale del restauro è fissata per domani, festa di San Giuseppe, alle ore 17.45, alla presenza di Andrea Bianchi, presidente della Asl di Piacenza, del Presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano Giacomo Marazzi e di don Giuseppe Lusignani, Direttore dell'Ufficio Diocesano Beni Culturali. Sarà l'occasione, mi auguro, per i piacentini di "riappropriarsi" di questo misconosciuto tesoro del barocco locale.

DAVIDE GASPAROTTO, Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici di Parma e Piacenza

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