Sabato 1 Marzo 2008 - Libertà
Bacalov fa ballare il tango al jazz
Piacenza jazz fest 2008 - Tutto esaurito ieri sera allo Spazio Rotative per l'inaugurazione
Brani originali del maestro e omaggi a Piazzolla
PIACENZA - Un grandissimo, e meritato, successo, ha salutato ieri sera l'esibizione con cui il grande musicista argentino Luis Bacalov, famoso come maestro delle colonne sonore cinematografiche, ha tenuto a battesimo ieri sera, in veste di sopraffino pianista e alla testa del quartetto che porta il suo nome, la quinta edizione del Piacenza Jazz Fest allo spazio Le Rotative davanti a una sala gremita.
Tango and around, "tango e dintorni" era il titolo del concerto del Luis Bacalov Quartet, incentrato esplicitamente sulle "radici" del leader, che ha assorbito gli umori di questa musica nella Buenos Aires della sua adolescenza. «Temo che i puristi del jazz abbiano qualcosa da ridire: per favore, non sparate sul pianista», ha scherzato Bacalov in apertura, schermendosi con il pubblico. Ma tutto questo mettere le mani avanti si è subito rivelato superfluo, perché l'inclusione di una serata come questa nel programma di un festival jazz ci stava tutta, visto il ruolo cruciale giocato dall'improvvisazione nelle trame dell'eccellente quartetto (in cui il leader era accompagnato, oltre che dal figlio Daniel, virtuoso delle percussioni, e dal maestro argentino del bandoneon Juanjo Mosalini, da un grande jazzman italiano come il contrabbassista Giovanni Tommaso). E anche perché la musica, quando è bella e carica di feeling come quella ascoltata ieri sera, non ha mai bisogno di giustificare la propria presenza, in qualunque contesto si presenti.
«Anche nella prima edizione il nostro Festival ha debuttato nell'insolita data del 29 febbraio», ha ricordato in apertura Gianni Azzali, presidente del Piacenza Jazz Club (che organizza il Jazz Fest con il sostegno di Comune, Provincia, Regione e Fondazione di Piacenza e Vigevano). Pianificare l'inizio di una manifestazione per il 29 febbraio vuol dire, peraltro, sfidare la superstizione. E la maledizione dell'anno bisesto sembrava davvero avere sfiorato il concerto di ieri sera, visto che Mosalini, per un contrattempo, ha rischiato fino all'ultimo di non arrivare e ha potuto esibirsi soltanto nella seconda parte. Ma tutto è finito in gloria: all'intensissimo lirismo della prima parte, in cui i due Bacalov e Tommaso hanno eseguito in trio fluide e suggestive composizioni del leader come Mato Grosso, Bagu Alando, Puente a 6/8 e Tristies, ha fatto seguito una seconda parte illuminata dallosm trepitoso bandoneon del tanguéro Mosalini. E tango è stato, con brani originali bacaloviani come Paralelo a paralelo e Astoriando e Tangana ostinato, Tangoing di Tommaso e omaggi al grande Astor Piazzolla con De carissimo e l'acclamato bis di Libertango. Ma prima c'è stato spazio per qualche luccicone tra gli spettatori, con il tema forse più familiare tra i tanti firmati da Bacalov per il cinema: Il postino, colonna sonora dell'omonimo film postumo di Massimo Troisi che gli fruttò un Oscar nel 1995.
Alfredo Tenni