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Lunedì 25 Febbraio 2008 - Libertà

Ronda: «Per Mietta e per sognare»

Il piacentino ha scritto il brano col quale sarà in gara la cantante

Cinquantotto anni di Sanremo. Cinquantotto anni di storia della canzone italiana ma non solo, perché la kermesse musicale più attesa dell'anno porta in scena da più di mezzo secolo le abitudini e i vizi del Bel Paese, il mutamento progressivo ma non meno sconvolgente della società in una chiave di lettura che va da Nilla Pizzi fino alla Paranza. Quest'anno però Sanremo sembra più vicino, più casalingo: almeno lo è senza dubbio per i piacentini da quando è trapelato che l'autore della canzone con cui Mietta gareggerà da domani è Daniele Ronda. Ne ha fatta di strada il figlio ventiquattrenne di Miss Piacenza 1977 che dalla città ha mosso i suoi primi passi fino a vincere l'edizione 2005 del Festivalbar (con la canzone Lascia che io sia cantata da Nek). Ed ora è di nuovo pronto a stupire, approdando sul palco della più popolare kermesse italiana.
Daniele, come ci si sente alla vigilia di un'esperienza del calibro del Festival di Sanremo?
«Diciamo che non ho avuto il tempo di pensarci: tutto questo periodo è trascorso così velocemente, che non c'è stato spazio per la tensione».
Perché?
«Molti impegni organizzativi. E poi il mio ruolo di produttore artistico della canzone rendeva necessaria la mia presenza in studio per gli arrangiamenti. E poi forse perché credo molto nella canzone, la collaborazione con Mietta è stata positiva ed anche quella con Beppe Vessicchio, che dirigerà il mio pezzo».
Quindi molta tranquillità.
«Soprattutto c'è un senso di attesa, un'emozione, una sorta di ansia positiva. Sono impaziente che Mietta canti il brano la prima volta; al di là della gara, per me è molto importante anche il seguito. Proprio per come lavoro, ritengo che la vittoria arrivi dopo».
Anche quest'anno, come ormai d'abitudine, è iniziata la corsa ai favoriti: la scelta fra i big sicuramente vincitori, le polemiche per gli esclusi, la politica del programma accusato di essere filo-governativo ed ogni partecipante intento ad elogiare il proprio pezzo. Su «Baciami adesso» c'è una sorta di mistero: puoi rivelarci quali saranno i "punti forti" del brano?
«È una canzone interessante, con un fascino particolare: sicuramente un pezzo pop, in cui è Mietta la rivelazione».
Una nuova vocalità?
«Assolutamente sì; sarà un brano in cui l'interprete toccherà note nuove. Non sarà la Mietta che tutti conosciamo, ma un'artista poliedrica con una vocalità inedita ed incredibilmente spiazzante».
Come sarà Sanremo 2008 visto con gli occhi di un partecipante ventiquattrenne?
«Penso che riserverà parecchie sorprese: Baudo è ormai una presenza consolidata, un professionista del Festival e anche stavolta non sbaglierà. Quest'anno si è poi deciso di tornare ad una manifestazione più classica, meno stravolta rispetto al passato: l'ispirazione è stata quella del Sanremo degli anni d'oro, incentrato soprattutto sulla gara e senza divisioni fra categorie. E secondo me è un progetto che funzionerà».
Nonostante la giovane età, hai un curriculum ricco di successi: a quando la partecipazione a Sanremo come cantante?
«Non si sa: la kermesse è una vetrina importante, che richiede però delle caratteristiche definite. Parteciperei solo se capissi che la mia canzone si addice ad una manifestazione così».
«Baciami adesso» ha i numeri giusti?
«Sì, perché fondamentalmente un pezzo deve soprattutto emozionare, coinvolgere in modo profondo. Non ci sono regole precise, però è evidente se un brano è adatto a Sanremo oppure no».
Cosa riserva il dopo-festival a Daniele Ronda?
«Intanto una tappa a Piacenza il 6 marzo, all'auditorium della Fondazione, con un concerto fatto di brani miei, compreso quello di Sanremo, ma anche successi dei grandi cantautori del passato. E poi c'è la collaborazione con Nek che continua. Ed un legame con il Sudamerica: un progetto in cui credo molto perché sono affascinato dalla musicalità latina».
Non resta da fare che un "in bocca al lupo", anche se con il suo talento, Daniele Ronda non ne ha bisogno.

ELISABETTA PARABOSCHI

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