Fondazione di Piacenza e Vigevano Stampa
  Rassegna Stampa
spazio
  Comunicati Stampa
spazio
  Eventi Auditorium Piacenza
spazio
  Eventi Auditorium Vigevano
spazio
  Comunicazione
spazio

 
Home Page     Rassegna Stampa   


Domenica 24 Febbraio 2008 - Libertà

«Una vittoria della municipalità»

Tre sindaci tagliano insieme il nastro dell'Urban Center

Non si erano ancora visti tre sindaci che tagliano insieme un nastro inaugurale così importante. L'ex Macello, restituito alla città dopo otto anni di lavori e una quindicina di ideazione, ha compiuto un piccolo miracolo di vicinanza elettiva tra Giacomo Vaciago, Gianguido Guidotti e Roberto Reggi. Uniti nel piacere di aver fatto una cosa molto buona per Piacenza, che accorre incuriosita (più di mille ieri i visitatori). Nessun amministratore ha lavorato per cancellare ciò che era stato concepito prima. Solo le finalità sono con il tempo mutate.
Vaciago volle restituire alla città contenitori in degrado, seppe captare fondi statali, promuovere il progetto e immaginò qui una cittadella di artisti. Poi prevalse il senso della ricerca urbana, dell'università, filone seguito tenacemente da Guidotti (nel '95 è Italia Nostra la prima a chiedere strutture didattiche e centro studi nel vecchio macello) e con decisiva lena da Reggi. Gioco di squadra. E il ministro Pierluigi Bersani, ospite d'onore, non ha mancato di cogliere la vittoria condivisa della municipalità piacentina sulla «durata». E avverte: «E' sempre più difficile far politica, che ha respiro corto, fra lotte da guelfi e ghibellini e investe sull'oggi non sul domani». Piacenza è stata brava. E ha una possibilità grandiosa di non perdersi in sogni, dice il ministro, alludendo, par di capire, ad altre aree, con un progetto che guarda «di lungo» e scolpisce il senso di una comunità.
Giornata di festa e meritato orgoglio, con l'en plein di autorità e ospiti di rango - al vescovo Gianni Ambrosio è stata affidata la benedizione - che hanno per primi esplorato il campus di padiglioni in mattone. Gusto neo-romanico, prati francescani tra viuzze bianche di ghiaia e sassi di fiume. Ex tripperie, stalle, la ghiacciaia trasformate in aule, in uffici, in museo. Un insieme di ordinata, a volte un po' inquietante bellezza, filologicamente recuperata, che gli studenti certo riusciranno a rendere viva e disinvolta. Perché non pensare - domani - anche a qualche segno più disubbidiente?
Il sindaco Roberto Reggi parla di una pezzo di città abbandonato che rivive, una «ferita aperta» risanata con un investimento di 9 milioni di euro, metà dei quali da Stato e Regione. E' giusto ricordarne la genesi. Si racconta come Diego Maj fu il primo a riaprire l'ex Macello con cinema a cucina, Bersani lo chiamerà «esploratore della città». Poi, la rinascita anche fisica. E un grazie speciale va ai tecnici del Comune che hanno curato i particolari «come faremmo in casa nostra». Infine, una battuta pizzicante di Reggi in risposta allo sprone di Vasco Errani che invitava Piacenza ad opere grandi: «Reggio Emilia ha il ponte di Calatrava? Ecco la nostra risposta, è costata un decimo e ha funzionalità maggiore». Applausone. Il rettore del Politecnico, Giulio Ballio, loda la sede piacentina, unica fra le decentrate ad avere le facoltà di Architettura e Ingegneria («Si distingue per entusiasmo»). E qui potrà decollare una sperimentazione italiana sui temi energetici. Doveroso il ringraziamento ai finanziatori: in primis Fondazione di Piacenza e Vigevano, Regione e istituzioni. Ma quel che conta è oggi il campus aperto nel cuore della città: «Avete rotto i muri che dividono spesso gli studenti, sentiti come corpo estraneo, dalle comunità cittadine». Renzo Marchesi, presidente del Centro di sviluppo piacentino dell'Ateneo, aggiunge i ringraziamenti a Banca di Piacenza per gli arredi, a Rdb per la biblioteca donata. Fuori dall'ufficialità, ammette che la gestione del complesso non sarà facile. Vale, insieme a Caserma Neve, un milione di euro l'anno, tanto da rendere ormai necessario un ente di supporto al Politecnico come l'Epis per la Cattolica. Nella sorprendente sala espositiva intitolata a Nello Vegezzi (che anche il ministro ha ricordato con affetto), hanno parlato Sandra Bonfiglioli, responsabile della facoltà di Architettura, per esaltare i valori umanistici di una disciplina che dà volto pubblico al vivere insieme e il responsabile comunale del progetto, Graziano Sacchelli, per dar conto anche della demolizione coraggiosa dell'istituto zooprofilattico al fine di recuperare la purezza di un complesso destinato a portare lontano l'immagine di Piacenza.

Patrizia Soffientini

Torna all'elenco | Versione stampabile

spazio
spazio spazio spazio
spazio spazio spazio