Venerdì 22 Febbraio 2008 - Libertà
I pensieri incoerenti di Giancarlo Braghieri
Presentato alla Fondazione il libro del pittore
Di Giancarlo Braghieri, noto pittore, si conoscevano le poesie raccolte nell'agile libretto Ai fiordi dell'esistenza, pubblicato nel 1983 dall'Editrice Farnesiana e impreziosito da schizzi a margine, ispirati alla poesia del Tasso.
Ora Braghieri pubblica con Tipleco Pensieri Incoerenti, scritti via via accumulati nelle pause di riflessione tra un disegno e una seduta al cavalletto. Pensieri Incoerenti, con anche riproduzioni di disegni altrettanto incoerenti, sono assemblati volutamente nemmeno in ordine cronologico, un mazzo di racconti di mitologia greca, così come un nonno può raccontarla alla nipotina la sua passione per gli Eroi e le Ninfe e poi "impressioni" del vissuto sulle colline di Vicobarone dove l'autore si ritira d'estate e ancora brevi confessioni del suo continuo ricercare artistico.
All'attento lettore non sfuggirà tuttavia il senso profondo d'una visione della vita impregnata delle prime esperienze nel mondo contadino a cui Braghieri resta fortemente legato. Ora all'auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano si è tenuta la presentazione del volume con l'intervento di Ferdinando Arisi, Stefano Fugazza e Pierluigi Pecorini Maggi. Stefano Fugazza, gia prefatore del volume, si è riservato il compito di moderatore, riconoscendo a Braghieri un'originalità di linguaggio personale, a commentare, riflettere, raccontare, far proprio il mondo fantastico mitologico.
Pierluigi Pecorini Maggi, che di Braghieri è amico di lunga data, da quando a Mottaziana, teneva studio in una "bigatera" (stanza dove nella stagione propizia si tenevano i bachi da seta), incrociando i sensi di amicizia e stima, ha cercato di dare una personale valutazione del lavoro di scrittura, riconoscendovi l'uomo antico, umanista e al tempo stesso, immediato, attualissimo. Così il modo di Braghieri di osservare la natura, natura amata d'un amore robusto. Pensieri Incoerenti è un invito a guardarsi dentro, ha osservato Pecorini Maggi, ad ascoltare e ascoltarsi.
Ferdinando Arisi potrebbe parlare di Braghieri per ore, avendolo avuto allievo al "Gazzola", e poi sempre tenuto sotto l'occhio protettivo nel suo affermarsi come pittore, con una gran voglia di fare, di ricuperare il tempo delle letture che contano. Arisi è a sua volta un narratore con un'infinita risorsa di aneddoti. Per Braghieri ha ricuperato un ritratto tratteggiato a suo tempo in una monografia dedicatagli nel 1989 e ancora condivisa: "un uomo, un'isola, un'anima, un cuore, un mistero, un pozzo; e se ci guardi dentro vedi quello che sta sopra, il cielo".
GIAN CARLO ANDREOLI