Mercoledì 20 Febbraio 2008 - Libertà
La globalizzazione a teatro
Fiorenzuola Dopo Gioele Dix subito un nuovo appuntamento per la Prosa
Sabato arriva "Noccioline" di Paravidino
FIORENZUOLA - Sabato sera va in scena al teatro Verdi di Fiorenzuola, per la stagione di prosa diretta da Paola Pedrazzini, Noccioline - Peanuts, come i fumetti di Schultz, con i vari personaggi persi nel loro mondo colorato, di prime esperienze, scaramucce, litigi, dispetti e piccoli conflitti.
Ma lo spettacolo è stato definito «una tragedia a fumetti» perché se nella prima parte lo scenario è rassicurante (il soggiorno di un interno familiare qualsiasi, con tanti giovani spensierati di fronte alla televisione, a mangiare noccioline), nella seconda parte irrompe la tragedia del G8 di Genova, i cui fatti influenzarono profondamente l'autore del testo che sentì l'urgenza di darne testimonianza.
Lo spettacolo, diretto da Valerio Binasco, è scritto da Fausto Paravidino, 26 anni, drammaturgo giovane ma che già gode di una notorietà invidiabile. Noccioline gli fu commissionato dal Royal National Theatre di Londra, che commissiona ad autori importanti nuove opere per nuovi interpreti: Noccioline fu, nel 2000, il primo testo specificamente commissionato ad un autore italiano, e giovanissimo. «Avrei dovuto consegnare per la fine di agosto - ricorda Paravidino - ma dopo i fatti del G8, quanto stavo facendo mi sembrò inadeguato. Buttai via tutto, chiesi una proroga e ricominciai daccapo. Far sapere all'estero quello che era accaduto in Italia mi sembrava un'occasione da non perdere».
Paravidino si riferisce in particolare ai tragici fatti della caserma di Bolzaneto, dove i fermati dalla polizia dopo l'irruzione nella scuola Diaz furono sottoposti a minacce e violenze di ogni tipo. Questo è diventato materia dello spettacolo di questo autore, considerato un enfant prodige del teatro italiano, nato come attore ma presto trasformatosi in autore (anche di cinema: di recente ha scritto il film Texas, presentato alla Mostra del cinema di Venezia). Oggi Paravidino è conosciuto tradotto e rappresentato anche fuori dai confini nazionali, con lavori molto apprezzati, compreso quel Natura morta in un fosso interpretato da Fausto Russo Alesi nella prima stagione di prosa di Fiorenzuola, quando ancora gli spettacoli andavano in scena al Ridotto del Verdi.
Anche il regista Binasco non è nuovo alla stagione di Fiorenzuola: diresse la straordinaria Maria Paiato in Cara professoressa, andato in scena un paio di anni fa sul palcoscenico del Capitol (in assenza del teatro in fase di restauro).
Nello spettacolo che il pubblico di Fiorenzuola vedrà sabato sera, il primo atto sarà costruito su 23 sequenze brevi come le strisce dei fumetti. Protagonista una schiera di adolescenti formato Peanuts, che all'improvviso passeranno da giochi infantili al confronto con il presente. Le scenette in cui si discute o litiga per la divisione dei soldi, le sciocche schermaglie sull'ospitalità, il rispetto delle cose altrui, si riveleranno - nella seconda parte dello spettacolo, dieci anni dopo - come gli inquietanti presupposti dei tragici eventi accaduti nella caserma di Bolzaneto. Qui il colorato soggiorno lascerà il posto al livido muro di una cella, i costumi colorati a divise, manganelli e neri anfibi, il vociare ai silenzi e alle botte. L'unico colore sarà quello del sangue che scorre sul volto di chi ha scelto di stare da una certa parte.
In scena per questo spettacolo - prodotto dal Teatro Eliseo di Roma insieme a Bam e Fondazione Teatro Due di Parma e e che ha debuttato ad Asti nell'ambito del Festival delle Colline Torinesi - ci saranno molti giovani attori: Elena Arvigo, Alessia Bellotto, Luigi Di Pietro, Denis Fasolo, Iris Fusetti, Aram Kian, Mauro Parrinello, Fulvio Pepe, Alba Caterina Rohrwacher, Roberta Rovelli, e quel Michele Sinisi, attore e anima del Teatrominimo di Andria che è tra le realtà teatrali più felici oggi in circolazione.
Donata Meneghelli