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Giovedì 7 Febbraio 2008 - Libertà

Giordani e Lubich sempre attuali

Presentati all'auditorium della Fondazione due volumi dei cofondatori del movimento dei focolari

Città Nuova ha scelto di intitolare Opere vivela nuova serie di libri dedicata agli scritti di IginoGiordani, inaugurata con il saggio Disumanesimo del 1949.Testi dai quali "trabocca un'estrema attualità", come evidenziatodal curatore della collana, Alberto Lo Presti, direttore delCentro "Igino Giordani" di Roma, intervenuto insieme a DonatoFalmi, piacentino, tra i responsabili della casa editrice legataal movimento dei focolarini, alla presentazione dei volumiDisumanesimo di Igino Giodani ed Erano i tempi di guerradi Chiara Lubich e Igino Giordani, svoltasiall'auditorium della Fondazione di Piacenza, davanti a un pubbliconumeroso.
Durante la serata, promossa dal Centro "IginoGiordani" di Piacenza, diretto da Renato Romersi, alcunibrani dagli scritti dei cofondatori dei focolarini sono stati lettida Elena Cardinali, responsabile ufficio stampa di CittàNuova, e da don Mimmo Maghenzani, sacerdote originario di SanPolo, in un suggestivo dialogo tra parole, musica, eseguita alviolino da Chiara Tondini, e lo scorrere delle immagini diGiordani e Lubich su uno schermo. A portare i saluti della diocesi,l'amministratore monsignor Lino Ferrari.
I due libri dicui si è parlato si illuminano vicendevolmente: Disumanesimoè infatti considerato l'ultimo volume scritto da Giordani primadell'incontro con la giovane trentina. Erano i tempi di guerraracconta la nascita del movimento dei focolarini attraverso ilbreve testo Ideale dell'unità della stessa Lubich e la storiaesposta cronologicamente da Giordani, attingendo con frequenza alletestimonianze della fondatrice. «Quando Igino Giordani conosceChiara Lubich a Montecitorio nel settembre 1949 era già ungiornalista, patrologo, profondo conoscitore della Storia dellaChiesa e uomo politico arrivato, ma ha saputo cogliere la novità delmessaggio della proposta. Si è fatto piccolo, come dice il Vangelo,per nascere di nuovo».
Lo Presti ha ricordato come di Giordanisiano stati pubblicati oltre cento libri e quattromila articoli.Inoltre, «nell'archivio che conserviamo a Roma affiora ogni tantoqualche inedito». Giordani è stato dunque «un intellettuale vero, manon in senso classico». Colpisce «la vastità del suo pensiero», teso«non a definire un proprio sistema in maniera autosufficiente, ma acondurre il lettore a scoprire la retta via verso la virtù».Influenzato dal De civitate Dei di Sant'Agostino,Disumanesimo si basa sulla tripartizione tra le città diSatana, dell'uomo e di Dio, partendo dall'interrogativofondamentale: Chi è l'uomo? «Giordani vive i drammi del propriotempo, ma ciò non gli impedisce di allargare lo sguardo alla storiauniversale. E' in trincea nella prima guerra mondiale; per il suoantifascismo è tra le persone più all'indice durante il regime; poimembro dell'assemblea costituente, parlamentare e consiglierecomunale di Roma. Un uomo capace di affrontare i problemi della suaepoca con profondità di analisi, sempre controcorrente, mettendo inguardia anche dai rischi insiti nella tendenza a ridurre la federeligiosa a semplice opinione culturale».

An.Ans.

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