Domenica 3 Febbraio 2008 - Libertà
Facciamo presto e scegliamo il progetto dell'Opera pia
Hospice a Piacenza-2
Egregio direttore,
Leggo con piacere che si èriaperto il Tavolo di discussione in Comune sull'argomento Hospice.Sempre su Libertà il sig. Busca (Segr. Gen. Cisl) esorta tutti a nonindugiare oltre nella scelta del progetto presentato dall'Opera PiaAlberoni (progetto di tutto rispetto che si può leggeretranquillamente in internet).
Anch'io, come il sig. Busca, pensoche questa sia un'occasione unica, da non lasciarsi sfuggire.Considerando che, per Piacenza città, la struttura Hospice è unanecessità impellente e servirà ad integrare il meccanismo dellafamosa rete cure palliative e domiciliari, penso che la Fondazionecreata ad hoc per l'Hospice e formata da tanti rappresentantieccellenti della realtà piacentina non debba logorarsi in troppediscussioni, ma debba trovare il modo per "agire" concretamente.
E' vero anche che, quando si è in tanti, diventa difficiledecidere (nella Fondazione sono presenti molti Enti che farannoparte degli organi direttivi della suddetta Fondazione tra cui: laCamera di Commercio, la Provincia di Piacenza, la Lega TumoriPiacenza, la Legacoop, la Fondazione Banca di Piacenza e Vigevano,l'AUSL, l'AMO, etc). Certamente l'attuale situazione politicaitaliana non è delle migliori, ma non dimentichiamo che nel prossimoPiano Sanitario previsto dal Ministero della Salute verrannosicuramente stanziati (sempre che vengano richiesti dalla Regione!)ulteriori finanziamenti finalizzati alla creazione di Hospice, che,anche se non esorbitanti, in ogni caso potranno essere utilizzatiper lo scopo.
Da semplice cittadina, mi permetto di esortare ilnostro Sindaco a cercare di sciogliere i famosi "nodi politici" chefrenano la scelta. Scegliere significa rinunciare a qualcosa. Maquesta proposta è veramente una scommessa importante per tutta lacittà.
I cittadini spesso non comprendono i "nodi politici" dellaquestione, ma sperano in tutta fiducia che si possa pensare alfuturo in termini più sociali, etici, morali e soprattuttolaici/tolleranti (chiamasi "buona politica"). Cerchiamo di noncadere nel solito pensiero qualunquista che si tratti di unaspartizione di torte o poltrone, anche se il dubbio a volte puòvenire.
Nel sistema di relazioni tra gli uomini, ritengo che lapolitica - intesa come teoria della "polis", termine che nel grecoantico sta a indicare la comunità, la città, il reticolo direlazioni che unisce gli individui - sia fondamentale affinchéquesto "reticolo" non si deteriori e non venga maimeno.
Nicoletta Gandolfi - Piacenza