Mercoledì 8 Dicembre 2004 - Libertà
Piacenza, sguardi particolari
Domani in Fondazione la presentazione del volume di Fugazza e del fotografo Signaroldi. Immagini di una città ricca di storia e monumenti
"Viaggio in Piacenza" è l'elegante volume edito da Tipleco per il viaggiatore di passaggio che vuole portarsi via immagini e notizie, da confrontare poi e così arricchire le impressioni proprie avute visitando la città. Ma è un libro anche per chi piacentino è, e vuole godersi, comodamente seduto in poltrona, una passeggiata per i luoghi noti, affidandosi alle immagini e annotazioni degli autori, secondo punti di vista diversi, inusitati, e riflettere sul passato, cogliere il presente, per immaginare il futuro prossimo. Viaggio in Piacenza che sarà presentato all'Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano domani alle 17.30 con l'intervento degli autori, il direttore della Galleria Ricci Oddi Stefano Fugazza e il fotografo Daniele Signaroldi, di Marzio Dall'Acqua, direttore dell'Archivio di Stato di Parma e dell'editore Leonardo Bragalini, si propone come un'esperienza di racconto e immagini d'una città di confine, tra Lombardia ed Emilia e poco più in là (Piemonte), del tutto particolare. Una città ricca di storia, di monumenti, riservata, che si concede poco a poco come i suoi abitanti. Fugazza, autore di monografie d'artisti, si è impegnato a scrivere in parallelo alle immagini di Signaroldi, giovane fotografo e documentarista originario di Como. I due autori hanno visitato la città secondo 11 itinerari, a partire dalla piazza grande o dei "Cavalli" per arrivare al Duomo, subito accanto alla basilica del santo patrono, al Municipale e alla Galleria d'arte moderna Ricci Oddi, espressioni del mecenatismo piacentino mai ostentato, Santa Maria di Campagna e Palazzo Farnese, Piazza Borgo e, attorno, la città nuova con i luoghi della cultura, università e Collegio Alberoni e finalmente ampi spazi di verde publico. E' un camminare per le antiche strade fatto con disponibilità di tempo, sostando in un caffè, sbirciando oltre le porte di un grande albergo, curiosando in biblioteca, entrando in un cortile dei tanti palazzi patrizi per cogliere il senso più segreto d'un modo di vivere. Scrive Stefano Fugazza nella premessa: "L'obiettivo di fornire un'immagine attendibile, fotografica o letteraria che sia, di un luogo, è forse impossibile da raggiungere… non è un caso se il genere della letteratura di viaggio è largamente inattendibile". Signaroldi ha colto la città con occhio apparentemente obiettivo, in momenti diversi, con il sole a picco, alle prime luci o di notte, per avere un rapporto con gli spazi non compromesso dal traffico cittadino. Chi ha scattato anche solo una foto sa bene quanto sia personale la scelta dell'inquadratura e come cambi il risultato in rapporto al gioco della luce e dell'ombra. Stefano Fugazza ha scritto di notte (così ha confidato), quando la città si fa silenziosa e consente un'osservazione ripensata per un confronto nel tempo con quella che "rivaleggiava con Firenze e Genova", tra mercanti e banchieri. Pur nella sintesi dovuta, a corredo delle immagini si trovano adeguate notizie storico-artistiche. Taluni viaggiatori dell'800 hanno scritto impressioni discordanti d'una città "decaduta e fosca" o addirittura "non luogo". Il piacentino può sorridere e alzare le spalle a tanto dileggio, ben sapendo quali tesori in palazzi e monumenti custodisce, ma vi può cogliere anche l'ammonimento d'una maggior accortezza, giacché troppo è stato portato via, anche in malo modo. Le ultime pagine sono dedicate al fiume, al Po amato e temuto, spesso anche trascurato. Un libro, insomma, che si propone con discrezione, racconto della città vissuta con affetto.
GIAN CARLO ANDREOLI