Martedì 22 Gennaio 2008 - Libertà
Hospice, Busca (Cisl): l'Opera Pia Alberoni fa la proposta migliore
(pat.sof.) Progetto-h ospice, non è più tempo di temporeggiare, al bando anche «pregiudizi e tatticismi». E' quanto sostiene Sandro Busca, segretario provinciale della Cisl, dopo la riunione del Tavolo in Comune che ha preso in esame le proposte sulla struttura per malati gravi. Busca guarda con favore all'offerta avanzata dall'Opera Pia Alberoni (concessione trentennale dell'edificio Portici in via Emilia Parmense e un milione e mezzo di euro per una ristrutturazione adeguata), preferendola a quella di costruire un edificio ex novo alla Madonnina (sostenuta da Legacoop).
«Ho comparato i due progetti. Da un lato vedo l'offerta dell'Opera Pia che ha gambe - sostiene Busca - un'intelaiatura completa, si colloca in un'area facilmente raggiungibile e con verde intorno. L'edificio è una struttura di pregio architettonico e l'Opera Pia presenta un modello gestionale dettagliato, analitico, con coinvolgimento del volontariato, di singole figure professionali, i costi collegati. Dalla parte opposta - obietta Busca - vedo un progetto di massima che non ha gambe, tutto ancora da definire».
Il segretario Cisl giudica determinante l'offerta proveniente dall'Opera Pia, ente di beneficienza ed assistenza, non profit, dalla natura culturale e religiosa, ente «che mette a disposizione della comunità piacentina un bene per 30 anni, rinnovabili, per una finalità nobile e aggiunge risorse economiche per l'adattamento delle caratteristiche dell'immobile così come previsto dalla Regione Emilia Romagna per l'accreditamento».
I nodi politici? Accordi si potranno trovare anche sulla delicata partita della presidenza della nascente Fondazione in cui l'Opera Pia entrerebbe con tanta forza.
«E' un progetto da cogliere al volo - raccomanda Busca - e si deve ringraziare l'Opera Pia per l'alto senso civico. Regali di questa entità, per miliardi di vecchie lire, non li fa nessuno nella città. Come mai, allora, si cercano cavilli che lasciano il tempo che trovano? L'edificio da ristrutturare va incontro anche ad un aspetto ambientale, evita la cementificazione e favorisce un uso intelligente del territorio, qui l'hospice non correrebbe il rischio di essere ghettizzato, inoltre si vogliono costruirgli vicino anche dei mini-appartamenti per studenti, in quell'ottica integrata voluta da Vision 2020 sui progetti-bandiera. Busca rileva il generale favore intorno a questa ipotesi e chiede che il Comune imprima un colpo di accelerazione decisivo: «Superando i piccoli ostacoli degli organismi gestionali che non possono costituire un pregiudizio per la partita. Ai piacentini interessa un hospice efficiente nei tempi più brevi, ben gestito, una risposta ai sofferenti e alle famiglie, quella dell'Opera Pia fa risparmiare denaro alle istituzioni e alla collettività».
(pat.sof.)