Martedì 7 Dicembre 2004 - Libertà
L'identikit del presidente
Dalla prima pagina
Le fondazioni bancarie, nate con la riforma delle Casse di Risparmio, rappresentano una delle innovazioni più importanti degli ultimi anni: mettono a disposizione delle comunità locali un nuovo prezioso strumento al servizio dello sviluppo economico, sociale e culturale del territorio. Ciò grazie agli ingenti patrimoni che amministrano, frutto dell'operosità e del risparmio di generazioni di cittadini. Se il loro ruolo è ovunque importante, nella provincia di Piacenza può risultare decisivo. E' noto che, il minore sviluppo del nostro sistema economico rende ancora oggi impossibile alla grande maggioranza dei giovani l'inserimento nel mondo del lavoro, costringendoli ad emigrare altrove o a una vita da pendolari.
Ciò richiede agli enti e alle istituzioni pubbliche locali un maggiore senso di responsabilità e una grande attenzione verso le politiche in grado di rendere il territorio più accogliente verso le nuove iniziative imprenditoriali e l'innovazione. E in questa situazione, a maggiore ragione in tempi di risorse pubbliche scarse, le scelte strategiche e gli investimenti della Fondazione possono risultare fondamentali. Il dibattito aperto da questo giornale nelle ultime settimane, sul rinnovo del presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano, in particolare sul suo profilo e sulle strategie che dovrebbero guidarne l'azione, è quanto mai opportuno per offrire un contributo di idee agli enti e alle associazioni che dovranno trovare l'accordo su un nome. Se a Piacenza non mancano persone di valore in molti campi delle professioni e della vita civile, per questo ruolo di grande responsabilità, ritengo siano indispensabili alcuni requisiti specifici.
Dovendosi occupare di un patrimonio ingente, il presidente della Fondazione dovrà innanzitutto essere in possesso di competenze economiche e finanziarie di alto livello.
E intrattenere relazioni consolidate con banchieri ed esperti, di statura quanto meno nazionale. Anche se supportato da un consiglio d'amministrazione e da uno staff tecnico, dovrà essere infatti in grado di valutare in prima persona la validità delle opzioni possibili, relativamente agli investimenti più sicuri e remunerativi. Per selezionare quali progetti finanziare, fra i tanti proposti dalle istituzioni e dalle associazioni di cittadini, dovrà poi essersi già distinto in attività di tipo pubblico, al servizio della cittadinanza e del territorio, dimostrando di possedere visione, capacità progettuali e di realizzazione.
E sapere fare squadra inoltre con gli altri enti e le altre istituzioni locali. Non basterà pertanto aver dimostrato capacità di gestire al meglio gli affari propri o della propria azienda. Dovrà bensì avere già dimostrato in concreto una spiccata sensibilità per il bene comune. Infine, meglio se si tratterà di una persona con alle spalle una brillante carriera. Non quindi in cerca di un posto che serva da trampolino di lancio per nuovi incarichi, ma dove potrà confermare le sue qualità, la sua indipendenza di giudizio e generosità al servizio dei cittadini. Il profilo qui tracciato non è di molte persone. Ma abbiamo la fortuna di possederne alcune. Il mio augurio è che non si sprechi l'occasione, per il bene di Piacenza.