Lunedì 6 Dicembre 2004 - Libertà
Auguri a suon di Verdi e Puccini con Redoglia, Bertolo e Bernelich
Piacenza nel mondo - Successo in Santa Maria della Pace. Intense interpretazioni drammatiche ed espressive
Quale modo migliore per fare gli auguri, in vista delle prossime festività natalizie, agli appassionati di musica lirica che non regalare un concerto che proponga arie d'opera e classici della canzone napoletana? E' quanto deve essersi domandato l'associazione culturale "Piacenza nel mondo" che, in collaborazione con la Fondazione di Piacenza e Vigevano ha proposto l'altra sera, presso l'Auditorium di Santa Maria della Pace in via Scalabrini, il tradizionale Concerto lirico degli auguri. Per interpretare il programma l'associazione, che ha per scopo la promozione di attività culturali rivolte alle comunità piacentine ed emiliane emigrate all'estero, ha chiamato tre interpreti di indiscusso valore artistico: il soprano Rossella Redoglia, il tenore Aldo Bertòlo e la pianista Patrizia Bernelich. La serata, introdotta dai saluti dell'onorevole Luigi Tagliaferri, presidente e instancabile organizzatore delle attività dell'associazione e presentata da Carla Fontanelli, presidente della Tampa Lirica, ha proposto un repertorio nel pieno solco della tradizione dei migliori recital lirici. Con un'intensa Ah, perché non posso odiarti da "La Sonnambula" di Bellini cantata dal bravissimo Bertòlo il duo, accompagnato impeccabilmente dalla Bernelich ha dato il via ad una serie di celeberrime arie, amatissime dal pubblico: di Verdi il duetto Parigi, o cara e il Brindisi da "La Traviata" e La donna è mobile da "Rigoletto". E dalla "Tosca" di Puccini la bellissima Vissi d'arte. Punte di diamante fra tante preziose esecuzioni, un Ritorna vincitor dall'"Aida" di Verdi nel quale la Redoglia ha dato voce all'intensa drammaticità dell'eroina verdiana e una brillante esecuzione de La donna è mobile da parte di Bertòlo. La Redoglia, reduce da una tournée in Giappone, è risultata particolarmente a suo agio nei ruoli drammatici, che ha interpretato con invidiabile naturalezza ed espressività. Mentre Bertòlo, del quale va anche ammirata la potenza vocale, si è distinto per rara eleganza e raffinatezza in tutti i brani. La Bernelich, ottima accompagnatrice, ha dimostrato anche valide qualità solistiche nei due intermezzi pianistici proposti: il Sogno d'amore di Liszt e una trascrizione del valzer Rose del sud di Strauss jr. Interamente dedicata al repertorio della canzone napoletana e d'autore la seconda parte del concerto, con I te vurria vasa' di Di Capua, Tu ca nun chiagne di De Curtis e i duetti Dicitincello vuje di Di Salvo, Ti voglio tanto bene di De Curtis e Musica proibita di Gastaldon. Un repertorio quindi volutamente accattivante, scelto dagli organizzatori come l'occasione celebrativa richiedeva. E che il pubblico che ha affollato la sala -tra gli ascoltatori anche il maestro e compositore Glauco Cataldo- ha certamente mostrato di aver gradito, tributando calorosi e prolungati applausi ai protagonisti, che hanno ringraziato e salutato con il celebre duetto Non ti scordar di me. A questo riguardo, stiano pure tranquilli: ce ne ricorderemo con piacere.
Mauro Bardelli