Giovedì 3 Gennaio 2008 - Libertà
La spiritualità del sacrificio e la psicopatologia del sacro
Conferenze di Mistraletti e Saginario
PIACENZA - L'ultimo appuntamento (all'auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano) con l'annuale ciclo di incontri organizzati dal Gruppo di studio interdisciplinare, quest'anno incentrati su "Psiche e sacro", ha avuto come relatori Carlo Mistraletti e Antonio Saginario.
Mistraletti, geriatra e gerontologo, nella relazione "Sacrificio tra corporeità ed essere" ha indagato la persistenza nella cultura moderna del concetto di sacrificio. «Attuazione del sacro, tendenza all'offerta, il sacrificio ha una componente tragica». Rinuncia e mortificazione come perdita di qualcosa ma raggiungimento di un proprio fine come realizzazione di se stessi. Il sacrificio dona la vita eterna, partecipa ad una dimensione spirituale anche perché «ha due distinte componenti: rapporto con Dio e rapporto con gli uomini nei secoli o ispirati dal mito o guidati dal rito, insieme fastoso e tragico, individuale e collettivo». Sempre il dualismo passaggio e transizione anche perchè il nostro corpo è sempre stato sospeso tra essere e divenire, corpo sacro e corpo profano essendo il trascendentale anche una proprietà dell'essere.
Antonio Saginario, psichiatra, nella conferenza "Psicopatologia e sacro" ha chiarito come la psichiatria debba distinguere fra proposta "terapeutica" e "spirituale". Dio opera attraverso i medici ma più importante è la biopatologia per analizzare diversità, differenziare sacro e psicoterapia. «Incidono gli aspetti formali non il contenuto. Entrando in contatto con altri ci emancipiamo, assurdo parlare di nevrosi universale». La religiosità può essere "intrinseca" (verso uno scopo) o "estrinseca" (più scopi): nel trattamento biopsicosociale si trascura il sacro, il paziente conosce il sacro più del terapeuta. Mindfullness: sfrutta la meditazione tradizionale. Autotrascendenza, neuroteologia e musicoterapia sono in alcuni contesti le nuove frontiere della disciplina. «La moderna medicina ci ha quindi permesso di affrontare con la ragione le malattie mentali».
"Psiche e sacro": ciclo interessante, bilancio estremamente positivo, argomenti attualissimi, tematiche pregnanti, coinvolgimento della cittadinanza, relatori brillanti. Oggi, all'inizio del terzo millennio, siamo forse di fronte ad un bivio: in futuro prevarrà la spietata razionalità, la forza della psiche sarà in grado di prevalere su tutto e su tutti e di omologare il sistema? O ci sarà ancora rispetto per il sacro, per la dimensione inconscia, per l'assoluto e la trascendenza?
f.b.