Sabato 22 Gennaio 2005 - Libertà
L'avvocato, aneddoti per sorridere
Presentato alla Fondazione il libro di Aldo Bertozzi. Episodi vissuti nel corso di una lunga carriera
Gli avvocati incutono talvolta paura, riverenza, perlomeno rispetto. Sono i custodi della legge, i depositari di una prassi sottile, devono tutelare i diritti dei cittadini, difendere fino in fondo con convinzione gli interessi degli assistiti. Dai celeberrimi oratori greci e latini all'azzeccagarbugli manzoniano, dal Perry Mason televisivo agli odierni principi del foro, il profilo umano, tecnico e culturale dell'avvocato è negli ultimi anni notevolmente mutato per effetto di una società sempre più stratificata e complessa che genera situazioni assurde e contraddittorie dai risvolti comici quando non grotteschi. Ed Aldo Bertozzi, affermato avvocato piacentino, ha scritto un'opera interessante e spiritosa, "Avvocato, mi consigli. Racconti di una vecchia toga" (Editrice Berti, Piacenza), presentata ieri alla Fondazione di Piacenza e Vigevano da Luigi Galli e dall'editore Paolo Dosi. Episodi sovente vissuti in prima persona nel corso di una lunga carriera o letterariamente rielaborati "sempre però trascritti - ricorda l'autore - per il piacere di narrare senza finalità educative, impegno politico, voglia di stupire ma, più che altro, per il desiderio di suscitare sorrisi e battute". Colpito dalla verve di Bertozzi anche il collega Daniele Pizzaghi che ha rimarcato "la scrittura godibilissima, gli argomenti intriganti e destinati non solo agli addetti ai lavori, un libro insomma che ogni avvocato vorrebbe scrivere". Per Galli "Bertozzi dimostra di possedere qualità di grande scrittore, di saper comunicare e metterci di fronte a problemi che riguardano l'uomo come sostenuto da Natalia Ginzburg e in più riesce a divertire, essere cioè un affabulatore come perorato da Eco. Bertozzi ha ambientato i suoi racconti tra persone e luoghi piacentini non dimenticando, però, la terra d'origine del padre, la Garfagnana". Dosi ha quindi sottolineato "come sia gratificante per un editore terminare un'iniziativa perché i libri sono come figli. In questo caso ho avuto la possibilità di conoscere l'autore in modo diretto anche perché c'è stato un accurato lavoro di rilettura per renderlo quanto più vivo possibile". Concetto ribadito da Anna Maria Fumi, collaboratrice dell'editore: "Bertozzi ha trovato la misura in cui esprimere meglio la sua arte, le sue capacità letterarie, i suoi racconti si leggono volentieri, riesce a rendere familiare e vicina la figura dell'avvocato che di solito ispira diffidenza". Anche per il collega Alessandro Guglieri "da sempre Bertozzi scrive con grande abilità, grande convincimento, con notevoli e deliziose capacità di sintesi". Pure Valeria Maggi, collaboratrice dello studio di Bertozzi, è stata "colpita dal suo modo di scrivere, ho ravvisato quel qualcosa di spirituale che sottende sempre i suoi racconti".