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Domenica 16 Gennaio 2005 - Libertà

Ritiro Santa Chiara, che fine farà?

In vista dei lavori al complesso acquisito dalla Fondazione c'è preoccupazione per la casa di riposo. Timori fra le ospiti. Pronti: nessun problema, restano qui

Santa Chiara volta pagina. Non si sa ancora quando e come, ma il grande complesso sullo Stradone Farnese acquisito ad aprile dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano (pare per 800mila euro) verrà recuperato a nuova vita. E proprio questa prospettiva ha creato timori fra le ospiti, una decina, del Pio Ritiro Santa Chiara. Ci si chiede che tipo di sistemazione sarà trovata, temporanea o definitiva, a queste anziane che vivono in miniappartamenti dentro l'edificio, qualora lo stesso venga orientato ad altri scopi (lo spazio disponibile è tanto: 10 mila metri). In realtà, la questione è stata già affrontata dal consiglio direttivo del ritiro sul finire dello scorso anno, riferisce il segretario amministrativo Carlo Pronti, che ne fa parte insieme al notaio Manfredo Ferrerio (presidente), a Renzo Ruggerini e a due esponenti delle ospiti. Il recupero di Santa Chiara è agli albori, mancano un progetto e idee precise sugli scopi. E quando, non a breve, si dovesse partire con i lavori di sistemazione, le ospiti verrebbero spostate all'interno del palazzo e poi ricondotte nei loro spazi originari.
Intanto l'Orchestra Filarmonica Italiana che ha sede nel complesso monumentale vincolato, in un'area seminterrata e appositamente predisposta per le prove musicali, a quanto pare dovrà lasciare la sede a fine del prossimo giugno (attualmente anche l'Orchestra Giovanile Cherubini si alterna in questi spazi in attesa di una collocazione stabile nella nostra città). In quanto all'Opera Pia, fondata da Maria Luigia d'Austria, fu prima un educantato per giovani e donne sole, poi l'edificio passò per usucapione ai Saveriani che ora l'hanno lasciato libero e ceduto alla Fondazione, ma vi è il diritto riconosciuto - spiega Carlo Pronti - di ospitalità per dieci anziane, obbligo che vale sino al 2065. Peraltro le ospiti attuali sono state tranquillizzate: "Nessun allarmismo. In futuro sono previsti lavori complessi, ma quando si porrà la questione, forse tra anni, le persone verranno trasferite in un'altra ala temporaneamente, per poi tornare ad occupare gli spazi consueti non appena eseguiti i lavori necessari. Da questo luogo non le sposta nessuno, per diritto, e il consiglio difende questi interessi". Ben più urgenti appaio altre opere di consolidamento di un'area degradata di Santa Chiara verso il Pubblico Passeggio, che però non interferiscono con il ritiro. Inoltre la Fondazione, in fase di rinnovo dei vertici, con tutta probabilità deve ancora prendere in esame il destino del complesso ricompreso tra Stradone Farnese, corso Vittorio Emanuele, vicolo Edilizia e via Santa Franca, al quale - tutto fa supporre - verranno mantenute finalità sociali. Si è sentito parlare di un centro congressi, di spazi per le associazioni, ma anche di accoglimento di anziani, di cui Piacenza ha forte bisogno, Santa Chiara potrebbe forse ospitare anche universitari nel quadro del progetto Collegio Piacenza. Tutto però è avvolto in una coltre di incertezza che occorrerà tempo per dissipare.

pat.sof.

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