Giovedì 13 Gennaio 2005 - Libertà
"Credere di più nella ricerca"
Dibattito sul polo universitario dopo l'allarme del Politecnico per i pochi iscitti a meccanica. Gasperini (Mcm): il laboratorio Musp fa bene a tutti
Sarebbe una sconfitta per Piacenza perdere la specializzazione in meccanica avviata dal Politecnico (per carenza di studenti). L'allarme lanciato dal professor Michele Monno ha sollevato un dibattito sul polo universitario ma anche sulla meccanica locale, sul significato dei super-laboratori di ricerca, come il Musp (meccanica avanzata) che presto debutterà, ma con quale futuro? Giriamo la domanda a Gabriele Gasperini, presidente dell'Mcm di Vigolzone (220 dipendenti), azienda d'eccellenza le cui macchine servono a fabbricare i motori delle Ferrari, parti di Airbus.
L'Mcm, tra l'altro, è fra le imprese che sosterranno il consorzio pubblico-privato per costituire Musp (opererà con una decina di ricercatori nei padiglioni di Piacenza Expo, sotto la direzione di Monno).
"Crediamo al Musp, in quanto Piacenza offre tre fra le più importanti società italiane nella costruzione di macchine utensili, Jobs, Mandelli e noi, insieme ad altre che sono cresciute".
Ottenuti finanziamenti dalla Regione e dalla Fondazione, ora è indispensabile gestire bene le risorse per evitare di dover abbandonare il progetto in seguito come fu per Leonardia. "Sarà importante coinvolgere tutto l'ambiente meccanico piacentino, non solo la macchina utensile, il Musp può servire a tutti, incluse le piccole imprese, e allargarsi anche allo studio e alla lavorazione dei materiali. Penso a Biffi a Douglas Chero, ad Astra, realtà che devono entrare in questo progetto per alimentarlo e per non farlo morire a breve".
Sul valore della presenza universitaria e dell'interazione tra impresa e ricerca non v'è dubbio: "Abbiamo rapporti notevoli con il Politecnico, abbiamo spesso professori in azienda, ci teniamo a conoscere allievi importanti che possono essere inseriti".
La penuria di iscritti a meccanica? "Piacenza è un bacino limitato, molti scelgono Milano o Pavia. Occorre comunicare la nostra offerta fuori dalla provincia, serve una risonanza sul piano regionale. Ma sicuramente c'è un problema di accoglienza per gli studenti da fuori, come sostiene il professor Giacomo Vaciago. Serve più informazione e Comune e Provincia devono dare supporto a chi, venendo magari da lontano, dal Sud, viene ad imparare qui".
Ma certo, in un momento non facile come quello in atto, nessun lavoro ha sbocchi garantiti. Da quattro anni la meccanica attraversa una crisi ("gli ultimi due anni, in particolare, sono stati pesanti"). Mcm oggi vede un orizzonte più incoraggiante ("certi mercati come Francia e Germania e qualcosa in Italia, si stanno muovendo. Le previsioni di Ucimu parlano di un 2005 e 2006 di ripresa"). Preoccupa il mercato asiatico, nel caso specifico quello giapponese, e incombe la corsa tecnologica verso l'alto della Cina. Quali sostegni? Gasperini cita l'opportunità, sul piano nazionale, di gestire meglio misure come la Legge Tremonti ("ma dovrebbero essere continuative"), di intervenire sul costo del lavoro troppo alto. La soluzione per Mcm, come per altre imprese del settore, è specializzarsi al massimo, continuando ad avere anche le macchine più semplici, ma puntando sulla tecnologia, su macchine il più possibile personalizzate sulle esigenze del cliente ("ogni volta per noi è un progetto nuovo").
A Piacenza la meccanica è più di una vocazione, è un "pallino", una abilità genetica che va indietro nel tempo. "E' una cultura che si è tramandata, noi per esempio siamo nati dalla Secmu, ma di quella esperienza siamo rimasti in pochi, oggi c'è un personale giovane. Mandelli ha fatto scuola a Piacenza e tanti di quei lavoratori sono stati assorbiti. Oggi però è fondamentale la funzione del Politecnico. Noi abbiamo sempre attinto risorse umane dagli istituti tecnici, in futuro si attingerà dai corsi del Politecnico, per avere gente che faccia progettazione ma anche montaggio. Servirà una formazione sempre più alta".
Patrizia Soffientini