Martedì 11 Gennaio 2005 - Libertà
Orchestra Cherubini, tutti a lezione
Ieri al Ridotto del "Municipale" Gianni Baratta e Dominique Meyer hanno presentato i corsi. L'emozione dei giovani: "Un'avventura esaltante"
"Questa è una giornata molto importante per Piacenza". Così ha esordito l'assessore Giovanna Calciati, che ha presenziato alla conferenza stampa svoltasi ieri al Ridotto del Teatro Municipale, insieme a Dominique Meyer, consulente musicale dell'Orchestra Giovanile "Luigi Cherubini", e a Gianni Baratta, sovrintendente della Fondazione Arturo Toscanini, presente, nell'occasione, in qualità di amministratore unico dell'Accademia Verdi Toscanini. Un incontro ufficiale per l'avvio dei corsi di formazione per i giovani dell'Orchestra Giovanile "Luigi Cherubini".
Tra i presenti, introdotti dal giornalista Roberto Mori, c'era anche il direttore del "Nicolini", Fabrizio Garilli. Ci piace ricordare, tra queste righe, l'"alta scuola" del nostro conservatorio, che ha sfornato docenti e strumentisti che vantano oggi una carriera di ampio respiro nonché allievi vincitori di concorsi prestigiosi, tre dei quali sono stati "promossi" anche da Riccardo Muti, entrando così a far parte della "Cherubini". L'attività didattica, per i giovani della "Cherubini", consiste in 600 ore di lezioni pratiche e teoriche, strumentali e incentrate sul grande repertorio sinfonico. Sono previste prove a sezione ed esercitazioni orchestrali. Questo percorso di studio include anche materie come Inglese, Fisiopatologia, Storia degli stili interpretativi, Autopromozione e Informatica. Sono inoltre previste 180 ore di stage. Il programma è stato dettagliatamente spiegato da Dominique Meyer, direttore del Théâtre des Champs-Elysées di Parigi e consulente artistico della "Cherubini" scelto dal maestro Riccardo Muti, che ha anticipato anche l'intenzione di far suonare, nella prima prova pubblica, l'Orchestra Giovanile per i ragazzi ed in particolare per gli studenti del conservatorio "Nicolini". Per i 78 giovani diplomati - di nazionalità italiana e di età media di 24 anni - inizia ora un percorso di studio-lavoro della durata di tre anni, equamente diviso fra stage di studio e un denso programma di esibizioni, a partire dal maggio 2005. "Alcune delle quali molto importanti", ha spiegato Dominique Meyer, "come quella al Ravenna Festival 2005, dove si esibiranno nel Faust di Gounod, diretto da Gary Bertini. Inoltre, l'autunno si esibiranno in concerto anche al Téâtre des Champs Elisées, a Parigi". Sono già programmati, inoltre, i primi concerti sotto la guida prestigiosa di direttori quali Riccardo Muti, Kurt Masur, Emmanuel Krivine, Kazushi Ono e Marel Janowski. I programmi di studio dell'attività sinfonica, nei prima quattro mesi, vedranno impegnati gli allievi selezionati in alcuni capisaldi del grande repertorio. Quattro i programmi previsti: 1) Beethoven, Sinfonia n.5; Brahms, Tragische Ouverture; Richard Strauss, Tod und Verklärung. 2) Wagner, Preludio dal I Atto del Lohengrin; Dvorák, Sinfonia n.8; Bruckner, Sinfonia n.4. 3) Webern, Passacaglia; Bartók, Concerto per orchestra; Debussy, Nocturnes; 4) Mozart, Ouverture dal Flauto Magico; Stravinskij, Sinfonia per Fiati; Schönberg, Verklärte Nacht; Sostakovic, Sinfonia n.9. I docenti sono tutti altamente qualificati, cinque provengono dalla Scala, due dalla Francia (Parigi e Lione): il piacentino Pier Angelo Negri, Massimo Polidori, Giuseppe Bodanza, Fabrizio Meloni, Francesco di Rosa, Joel Vaisse e Stephen Pelegri. Nella prima fase di "esercitazioni orchestrali", gli allievi saranno guidati da Massimo Lambertini. In conferenza, Gianni Baratta ha sottolineato che "l'Accademia Verdi Toscanini, figlia della Fondazione Arturo Toscanini, possiede oggi una vita propria, dopo dieci anni di esperienza formativa di alto livello. Questo, grazie anche al sostegno dei Comune delle città di Piacenza e Ravenna e del contributo, primi fra gli altri, la Fondazione di Piacenza e Vigevano, l'Unione Industriali e l'Unione Commercianti di Piacenza". "La "Cherubini", la cui sede è proprio in questa città", ha proseguito Baratta, "è una realtà prestigiosa e sarà importante anche per "comunicare" la musica al pubblico del futuro, quello dei giovani. Sarà nostra cura, infatti, fare in modo che i giovani musicisti possano suonare per gli studenti delle scuole di città e provincia, in un dialogo formativo di grande importanza proprio perché "fra giovani"". E alcuni di questi 78 giovani prodigi ci hanno rilasciato, ieri poco prima delle prove orchestrali, le loro prime impressioni. Veronica, 26 anni, proviene da Milano e suona il violino. "Sono emozionata e titubante al tempo stesso. Dopo due anni di lunga attesa, eccoci finalmente giunti all'inizio di questa avventura. Dal punto di vista formativo, sarà certamente importante. Suonare con Muti, in dicembre, è stato emozionante. Speriamo che possa concederci ancora un po' del suo tempo. La "Cherubini"", conclude, "è certamente una grande opportunità per noi, speriamo diventi qualcosa di realmente concreto. Questo è il mio dubbio. Una volta conclusi i tre anni, si deve ricominciare da capo poiché questa opportunità, per quanto sia importante, è solo di passaggio". Paolo, un suo coetaneo, viene da Roma e suona il flauto traverso. "Questa esperienza è appena cominciata ma ci sono tutte le premesse perché possa essere davvero significativa. Da quando ho iniziato a suonare il flauto, ho studiato moltissimo. E ora sono qui, felice di esserci". La giovanissima Nazarena Catelli (figlia del popolare pianista Giovanni Catelli) viene da Monticelli e si è formata, come la violinista Rita Mascagna (piacentina di adozione, visto che studia nella nostra città) e Lorenzo Quero (violista nativo di Agazzano), al conservatorio "Nicolini" di Piacenza. "Sono molto contenta di essere qui, dopo aver fatto l'audizione, lo scorso 5 gennaio. A spingermi alla musica è stato mio padre, musicista anche lui. Sono passata dal pianoforte alla viola, strumento che amo moltissimo perché è stupendo. Da quest'esperienza, m'aspetto di imparare tante cose dal punto di vista musicale ma anche da quello umano perché la musica è direttamentre collegata con la qualità umana delle persone".
Eleonora Bagarotti