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Sabato 8 Gennaio 2005 - Libertà

"Da orchestrale a cantante: sì, in "buca" soffrivo per loro"

Municipale - Stasera l'ultima di Traviata, cambia il tenore. Claudio Barbieri terzo Alfredo dopo Secco e Pisapia

Ultima occasione stasera alle 20.30 al Municipale per assistere allaTraviata di Verdi su libretto di Piave con scene e regia di Franco Zeffirelli (abbonamento turno B). E come già noto terzo Alfredo in campo dopo Stefano Secco e Massimiliano Pisapia. A vestire i panni del focoso amante di Violetta Valery sarà stasera il giovane tenore Claudio Barbieri, con già al suo attivo sei recite in questo allestimento. Claudio Barbieri è di Reggio Emilia. E' arrivato al canto dopo il conseguimento del diploma in oboe e una prima esperienza d'orchestra al Maggio Musicale. "Stando in buca a vedere i cantanti - racconta Barbieri -, soffrivo di non poter essere tra loro". Un'occasionale esperienza di canto corale gli è valsa la segnalazione come solista. "Ho cantato l'operetta con passione - ricorda Barbieri -, riconoscendo a questa prima esperienza di palcoscenico l'opportunità di imparare a recitare oltre che cantare". Intanto ecco arrivare lo studio del canto lirico. "I primi debutti, Fidelio all'Opera di Roma e il Requiem di Verdi, sono stati fortunati - dice il giovane tenore -. Mi sono trovato in palcoscenico per niente intimorito, anzi, il rapporto diretto con il pubblico mi dà una forza insperata. Il debutto al Municipale è per me fondamentale. Sono stato più volte spettatore a Piacenza e conosco la competenza e, a volte, anche la severità, di questo pubblico. Si dice fra noi cantanti: "Se passi Parma e Piacenza, puoi cantare dove vuoi". E' una sfida che devo assolutamente vincere". Nato nel febbraio 2002, tante volte replicato in un "giro" che sembra non aver fine, forse mai lo stesso allestimento ha avuto tante repliche come questa Traviata. Pensato per il piccolo palcoscenico del Teatro di Busseto, l'impianto scenico ideato da Zeffirelli si è rapportato ad ogni altro spazio senza perdere la propria cifra stilistica tra invenzione e tradizione. Il successo di questo allestimento, come scrisse lo stesso Zeffirelli nelle note di regia, si deve allo "spirito di questa storia eterna, alla commossa e profonda umanità che Verdi scolpì indelebilmente nella sua musica e della quale, più che mai, il nostro fragile mondo sente disperatamente bisogno". L'opera allestita dalla Fondazione Toscanini è stata ed è palestra per cantanti giovani e meno giovani, occasione importante di maturazione o verifica artistica. Nella replica di stasera confermato il resto del cast: Svetla Vassileva (Violetta), Giovanni Meoni (Germont padre), Tiziana Carraro (Flora), la piacentina Giovanna Beretta (Annina), Antonio Feltracco (Gastone), Davide Pelissero (Barone Douphol), Andrea Snarsky (Marchese d'Obigny), Gastone Sarti (dottore). Completano: Dario Magnabosco, Franco Montorsi, Lucio Mauti.

Gian Carlo Andreoli

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