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Sabato 26 Febbraio 2005 - Libertà

Il sogno di Einstein: racchiudere la fisica in un unico apparato

Concluso il ciclo di conferenze

Lo scienziato cercò in ogni modo di dare al sistema un assetto unitario: per fare questo si scontrò con la nuova fisica

Albert Einstein: ricercatore pragmatico, menta eccelsa, straordinario precursore della fisica moderna. A tutt'oggi bisogna riconoscere come le sue fondamentali intuizioni non solo reggano il dibattito scientifico contemporaneo ma contengano sorprendenti potenzialità che la sofisticata tecnologia odierna può solo implementare. Ricordare Einstein quindi non è solo dovere morale ma necessità e priorità culturale. Si è concluso ieri alla Fondazione di Piacenza e Vigevano il ciclo di incontri "L'inossidabile mito di Einstein" organizzato dal liceo piacentino San Benedetto. Per celebrare quel genio occorreva un profondo conoscitore come Pietro Greco, affermato giornalista scientifico ed autore di vari volumi su quel genio. Greco in "Il cervello di Einstein (e l'ultima parte dell'attività scientifica dello scienziato: il suo sogno)" ne ha sottolineato l'attuale importanza nel mondo della ricerca ed ha poi ricordato come "la seconda parte della sua vita scientifica consista nel tentativo di realizzare un "sogno" coltivato sin da ragazzo: racchiudere in un unico apparato l'intera fisica, cioè definire una teoria unitaria dei campi. E nel 1916, dopo aver elaborato la teoria generale della relatività, la fisica presentava due grandi suddivisioni: l'elettromagnetismo di Maxwell e la nuova meccanica relativistica". Einstein cercò in ogni modo di dare al sistema assetto unitario ma "le due teorie non si conciliavano e spese i secondi quaranta anni della sua vita nel tentativo di unificare i due campi. Per fare questo si scontrerà con la nuova fisica che stava nascendo e di cui lui stesso era padre fondatore, la quantistica". Ma nonostante successo ed originalità del suo contributo "sarà sempre molto critico verso alcune interpretazioni perché la tanto auspicata teoria unitaria entrava in conflitto con la meccanica quantistica ortodossa. Anche per questi motivi Einstein da un punto di vista squisitamente scientifico sarà isolato, addirittura quasi incompreso dal 1916-17 fino alla morte (1955). Questo tentativo di Einstein di fondare la fisica su un'unica teoria non riuscirà, il grande sogno non si realizzerà, tuttavia quel sogno è oggi più che mai attuale". Le sue indicazioni non sono infatti andate perse: "nessuno è ancora riuscito a realizzarlo ma ci sono schiere di fisici impegnati in questo tentativo, alcuni hanno ripercorso le strade tentate da Einstein, altri strade diverse ed il sogno di Einstein è diventato il "sogno" per antonomasia della fisica moderna". Apprezzato e riuscito tentativo dunque da parte del liceo San Benedetto di proporre una didattica alternativa, temi interessanti, qualificati contributi esterni e coinvolgere, così, il grande pubblico.

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