Mercoledì 23 Febbraio 2005 - Libertà
Fondazione: il presidente ideale
L'intervento
Alcuni amici, che ringrazio per la stima, mi hanno pregato (considerandomi persona saggia e super partes che ama la sua città nella quale vive da sempre) di far conoscere il mio pensiero circa la scelta del futuro presidente della Fondazione.
Dico subito la cosa essenziale (che dovrebbe tranquillizzare la comunità piacentina) : qualunque scelta verrà operata sarà una buona scelta.
Conosco a fondo i candidati (compreso, naturalmente, il presidente uscente che ha dimostrato nei fatti tutto il suo valore) e so con certezza che ognuno di loro offre il massimo di garanzia. Ciò premesso, una scelta si dovrà fare e mi sforzo di ragionare come se fossi uno di quelli chiamati a operarla. Traccio allora l'identikit del presidente ideale (se dovesse prevalere l'orientamento pregiudiziale di puntare su un nome nuovo). Dovrebbe trattarsi, innanzitutto, di un piacentino che ha una conoscenza non superficiale della nostra realtà socioeconomica (non sempre facile da decodificare).
Dovrebbe trattarsi di un uomo di risaputa onestà (anche e soprattutto intellettuale) e di grande indipendenza, autorità e saggezza. Dovrebbe trattarsi di un candidato che non abbia, possibilmente, alcuna troppo specifica connotazione politica (per il suo presente o per il suo passato). Dovrebbe trattarsi, infine, di persona esperta di gestione manageriale e che abbia confidenza con i bilanci e le cifre (con molti zeri). Credo che inseriti questi input in un computer ne uscirebbe un nome solo (quello di un uomo che non a caso è oggi la figura più rappresentativa di una significativa realtà economica da sempre legata al territorio piacentino).
GIANNI CUMINETTI