Martedì 15 Febbraio 2005 - Libertà
Un alto esempio di spiritualità
Alla Fondazione di Piacenza e Vigevano convegno sulla fondatrice dell'ordine delle Orsoline. Una nuova biografia della Beata Brigida Morello
"La storia di questa vita si è cominciata, e quasi finita, mentre la madre Brigida ancora viveva in terra. E così si è fatto perché la memoria delle cose, con il passar del tempo, non si perdesse o vacillasse". Così scriveva nell'introduzione alla "Vita della Venerabile Serva di Dio la Madre Brigida di Gesù" padre Antonio Morando, gesuita, il primo biografo della fondatrice della congregazione delle orsoline di Maria Immacolata. Le suore hanno deciso qualche anno fa di trasporre in lingua corrente, arricchendola di note (a cura di suor Maria Elisabetta Simoni), quel testo così fondamentale che, edito da Città Nuova, è stato ieri pomeriggio presentato alla Fondazione di Piacenza e Vigevano, alla presenza della superiora generale delle orsoline, madre Maria Bernardina Poonthotam, della vicaria generale, madre Angela Marina Magalini, delle consorelle italiane ed indiane di varie case, di ex allieve e persone in vario modo legate all'istituto di via Roma. Lo storico Carlo Emanuele Manfredi ha ricordato i momenti fondamentali della vita di Brigida Morello, nata vicino a Rapallo nel 1610 e morta a Piacenza nel 1679, in fama di santità. Trent'anni prima, il 17 febbraio 1649, aveva fondato la Congregazione delle orsoline, per l'educazione e la formazione delle giovani. Il duca Ranuccio II Farnese patrocinò da subito la causa di beatificazione, il cui iter si è concluso però solo il 15 marzo 1998. Durante questo lungo periodo si moltiplicarono i tentativi di far luce sulla vita e le virtù di madre Brigida, alla quale furono dedicate numerose biografie, alcune rimaste inedite, sulle quali si è soffermato Manfredi, a cominciare dalla quella scritta da padre Camillo Ettorri, finita nel 1686 e rimasta allo stato di manoscritto. Nel 1759 uscì la prima biografia a stampa, a cura di padre Arcangelo Arcangeli. Cenni all'illustre concittadina continuarono a comparire, lungo i secoli, in testi sulla storia di Rapallo e sul santuario della Madonna di Montallegro. Attività pubblicistica si sviluppò pure all'interno del collegio di Piacenza, dalla metà dell'800, sull'esempio della segretaria della Casa suor Filomena Teresa Antonia Casati. La biografia del Morando venne edita per la prima volta nel 1964 come documento all'interno della "Positio Historica" redatta da Giovanni Papa, allora giovane sacerdote. Dal 1971, con il decreto di introduzione apostolica della Causa di canonizzazione di Brigida Morello, si sono moltiplicati libri, anche agili, su questa figura così influente nella Piacenza del '600 e dalla spiritualità tanto attuale. Su questi temi è intervenuta suor Elisabetta Maria Simoni, vicepostulatrice, archivista ed autrice di molti contributi sull'opera della beata. La religiosa ha evidenziato la ricchezza e la vivacità dello scritto di padre Morando, forse parente del più famoso letterato Bernardo, anche se le ricerche di suor Elisabetta non hanno finora raggiunto certezze sulla questione. A conclusione dell'incontro, madre Maria Bernardina Poonthotam ha ringraziato tutti gli intervenuti e, in particolare, la Fondazione di Piacenza e Vigevano, "per l'attenzione e l'amicizia più volte dimostrate verso la nostra congregazione", citando il sostegno all'opera assistenziale di madre Giovanna Alberoni, alla pubblicazione di "Brigida Morello" di Antonio Morando (donata ieri ai presenti) e di tutti gli scritti della beata fondatrice, tuttora in corso (ne è auspicata la presentazione dei tre volumi entro l'estate), oltre alle borse di studio per le studentesse meritevoli. La generale sarà a Piacenza anche il 17 febbraio, anniversario della fondazione.