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Lunedì 14 Febbraio 2005 - Libertà

Brigida Morello, modello di educatrice

Oggi una conferenza alla Fondazione di Piacenza e Vigevano

Il 17 febbraio 1649, mercoledì delle Ceneri e primo giorno di Quaresima, a Piacenza veniva aperta la Casa o Collegio di S. Orsola, fondato da Brigida Morello di Gesù, beatificata da papa Giovanni Paolo II nel 1998. Una donna minuta, fragile, per 24 anni molto malata, che riuscì a dare vita ad una congregazione religiosa, le suore orsoline di Maria Immacolata, attiva ancora oggi. Istituti e scuole sono presenti in Italia, con il "cuore" a Piacenza in via Roma dove ha sede la Casa Madre che conserva testimonianze e ricordi della fondatrice, ma anche in India e in Brasile. Per ricordare la figura della beata Brigida Morello, generosa educatrice ed ascoltata mistica della Piacenza del '600, stimata da autorità civili e religiose, si terrà una conferenza oggi alle 17, presso la Fondazione di Piacenza e Vigevano, in via S. Eufemia, 14. Sul tema "Biografie di Brigida Morello di Gesù, edite ed inedite, dal XVII secolo ai giorni nostri", interverranno: Carlo Emanuele Manfredi, ex direttore della Biblioteca comunale Passerini Landi (la cui storica sede, nell'ex convento gesuita di S. Pietro, è profondamente legata alla nascita, poco lontano, della congregazione delle orsoline, della quale la Compagnia di Gesù aveva il compito della direzione spirituale), e suor Elisabetta Maria Simoni, archivista della Casa Madre e vicepostulatrice della causa di beatificazione, nonché curatrice di numerosi lavori di trascrizione dagli autografi di Brigida Morello. Tra questi, il "Diario spirituale", la "Narrazione del modo tenuto in fondare la Casa di S. Orsola in Piacenza", i "Rendiconti di coscienza" e le "Lettere", oltre alla trascrizione dei libri di governo e delle quattro edizioni della regola (1669/79-1936), in edizione comparata. La beata Brigida Morello, nata a San Michele di Pagana, vicino a Rapallo, nel 1610, rimasta vedova nel 1637 e trasferitasi a Piacenza tre anni dopo, dove morirà il 3 settembre nel 1679, ebbe fama di santità già in vita. Il suo confessore, padre Antonio Morando (1592-1678), gesuita, ne scrisse una biografia, che può essere letta come racconto vivo del '600 italiano. Il volume, che Suor Elisabetta Maria Simoni ha trascritto in italiano moderno, arricchito di note, edito da Città Nuova, verrà dato in omaggio oggi a tutti gli intervenuti. "Valeva la pena - osserva il vescovo, mons. Luciano Monari, nella presentazione - che molti potessero accostare questa biografia che è un documento storico di prim'ordine. E che è scritto in una lingua sciolta e chiara, libera da enfasi e solennità". Di Brigida Morello mons. Monari evidenzia inoltre l'esperienza spirituale serena, positiva, nonostante la fondatrice delle orsoline avesse passato buona parte della sua vita ammalata in un letto.

ANNA ANSELMI

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