Sabato 12 Febbraio 2005 - Libertà
"L'Islam demonizzato dalla nostra ignoranza"
Il ciclo "Un'idea di Europa" - La conferenza del professor Paolo Branca
Un tema di grande attualità quello affrontato l'altra sera dal professore Paolo Branca nel secondo appuntamento di "Un'idea di Europa", ciclo di incontri intercollegiale promosso dal Comune di Piacenza e dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano. Docente di Lingua e Letteratura araba all'Università Cattolica di Milano, nonché uno dei massimi esperti nazionali di cultura musulmana, Paolo Branca ha tenuto, presso la Casa madre dei Padri Scalabriniani, una conferenza sul tema "Islam e Occidente: scontro di civiltà?". Introdotto dal consigliere comunale Marco Marippi, a cui è stata affidata la delega per il Progetto "Collegio di Piacenza", che organizza il ciclo di incontri, e presentato dal ricercatore universitario Fabio Polledri, l'ospite ha espresso alcune riflessioni sul rapporto tra Islam e Occidente e sul fantasma dello scontro di civiltà che incombe su di esso. Pur essendo impossibile ridurre una storia plurisecolare come quella del mondo islamico a poche battute - ha puntualizzato Branca - lo studioso ha tentato di comunicare ai presenti la ricchezza e la varietà di una realtà che conosciamo molto poco. "Giudicare l'Islam su una percezione che è alterata dai tragici avvenimenti recenti - ha detto Branca - considerandolo per sua natura incompatibile e inconciliabile con i concetti di tolleranza ed evoluzione propri dell'Occidente, è un'operazione molto poco onesta dal punto di vista intellettuale e storico". Nel corso dei suoi 14 secoli di storia, ha spiegato Branca, l'Islam ha dato anche altre prove di sé, con uno sviluppo culturale e scientifico che ha arricchito e influenzato tutta la nostra civiltà. Ritenere dunque che esso sia una civiltà inferiore, capace solo di produrre kamikaze e terroristi, è storicamente insostenibile. Il problema dello scontro di civiltà, dunque, ha spiegato Branca, esiste, ma è legato non alla natura dell'Islam, ma alla sua storia, che negli ultimi tempi ha portato questi popoli a non dare il meglio di sé. Del resto, una parte di responsabilità, ha detto lo studioso, l'abbiamo anche noi europei, perché quello che stiamo vivendo oggi è il risultato di una serie di politiche aggressive e criminali perpetrate per decenni nei Paesi colonizzati dagli europei da una classe politica attenta solo ai propri interessi immediati, che non ha saputo guardare in prospettiva. L'antidoto a questa situazione, ha concluso Branca, sarebbe quello di cercare di far evolvere la società civile in questi Paesi, riguardo ai quali per tanti anni noi occidentali abbiamo ignorato la questione dei diritti civili occupandoci solo di concludere buoni contratti con i loro dirigenti. Una soluzione sarebbe il fare dell'Europa un laboratorio in cui si genera un Islam moderno, aiutando gli immigrati a integrarsi affinché sperimentino i vantaggi del modello europeo e un domani contribuiscano a portarlo nei loro paesi. E' questa la grande sfida del futuro: una sfida di conoscenza e di dialogo, che dobbiamo smettere di subire e cominciare a gestire.
Caterina Caravaggi