Fondazione di Piacenza e Vigevano Stampa
  Rassegna Stampa
spazio
  Comunicati Stampa
spazio
  Eventi Auditorium Piacenza
spazio
  Eventi Auditorium Vigevano
spazio
  Comunicazione
spazio

 
Home Page     Rassegna Stampa   


Venerdì 11 Febbraio 2005 - Libertā

Gli eroi italiani che salvarono tanti ebrei "sabotando" le leggi razziali dei nazisti

Cattolica - La Giornata della Memoria dedicata a una pagina poco conosciuta della storia della Shoah

Nella memoria dell'Olocausto non c'č solo dolore e tragedia; non ci sono solo lager e treni senza ritorno. C'č anche il coraggio di tanti uomini che seppero opporsi al nazi-fascismo. Ad esempio: i militari italiani che, in collaborazione con rappresentanti diplomatici, salvarono cittadini ebrei dalla deportazione e dalla quasi sicura morte nei campo di sterminio.
E' a loro che l'Universitā Cattolica (con l'alto patronato del Presidente della Repubblica ed il patrocinio del Magnifico Rettore e del Prefetto di Piacenza) ha dedicato ieri la "Giornata della Memoria 2005" - alla presenza di centinaia di studenti delle scuole medie e superiori - nel centro congressi dell'ateneo. Momento centrale della mattinata - di grande impatto emotivo sulla platea - č stata la proiezione del film-documentario di Joseph Rochlitz, in cui si narra appunto del rifiuto di militari e diplomatici italiani di consegnare migliaia di ebrei in Croazia, Francia e Grecia ai tedeschi, fra il 1941 e il 1943.
E' la storia vera, piena di toccanti testimonianze, del salvataggio di 30mila ebrei, fra cui il padre di Joseph. Un film che lo scorso anno era stato proiettato al Quirinale ed aveva commosso il presidente Ciampi.
Di grande impatto per i giovani anche la relazione iniziale del convegno del professor Attilio Del Re, docente di Biochimica della Cattolica (che pubblichiamo quasi integralmente a margine) e l'intervento di Annamaria Casavola, autrice di un saggio dedicato a queste stesse vicende intitolato "Lo Spazio della coscienza". "La storia - ha detto ai giovani la scrittrice - non ha dato lo spazio e i meriti che meritavano a questi "sabotatori italiani" delle leggi razziali".
"Mio padre diceva che sulle nostre mani non sarebbe dovuta cadere nemmeno una goccia di sangue innocente" ha raccontato ai giovani il conte Antonello Pietromarchi, giā ambasciatore in Olanda e Marocco, figlio di Luca Pietromarchi, il diplomatico che coordino' gli sforzi dei militari italiani e del ministero degli esteri per aggirare la decisione di Mussolini di consegnare alla Germania gli ebrei presenti nei territori occupati dall'esercito italiano: Jugoslavia, Francia e Grecia. Luca Pietromarchi č autore di un dettagliato diario (oggi nell'archivio Fondazione Luigi Einaudi di Torino), preziosa testimonianza dell'intera vicenda, che verrā pubblicato quest' anno. "Ed č stato solo attraverso quel diario che ho saputo la veritā - ha detto il figlio Antonello - perchč lui in vita non ci disse nulla".

gielle

Torna all'elenco | Versione stampabile

spazio
spazio spazio spazio
spazio spazio spazio