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Giovedì 10 Febbraio 2005 - Libertà

Fondazione, sei candidati per gli ultimi tre posti in consiglio

Spaccato il nuovo "parlamentino" sui criteri per cooptare gli ultimi membri. Seduta il 26 e nasce una commissione

Niente di fatto alla prima seduta ufficiale del nuovo "parlamentino" della Fondazione di Piacenza e Vigevano. Chi pensava che cooptare gli ultimi tre membri del consiglio sarebbe stato una passeggiata, sbagliava di grosso. E i tempi si dilatano anche per la nomina del nuovo presidente che sarà fatta solo da un consiglio generale pienamente costituito. Ieri pomeriggio, all'organismo non ancora completo (conta i 22 membri designati da vari soggetti sociali ed enti pubblici, gli mancano, per l'appunto, i tre cooptati) sono bastate un paio d'ore per capire che i punti di vista non sono gli stessi sulle procedure da applicare.
La vera novità è però un'altra, e riguarda i sei nomi presentati fino a questo momento di possibili candidati per i tre posti vacanti. C'è Sandro Molinari, già direttore della Fondazione dalla costituzione al '96, oggi impegnato anche nell'associazione "Un cuore per i bambini" che vuol realizzare a Bombay un reparto di cardiochirurgia infantile. Da Vigevano avanza la candidatura di Roberto Bellazzi, medico specialista in malattia dell'apparato cardiovascolare. Un altro è l'avocato Giorgio Reggiani, sindaco del Comune di Travo tra il 1985 e il 1992. Pronostico rispettato per la presenza del primario oncologo Luigi Cavanna, per il quale il sindaco Roberto Reggi aveva auspicato una riconferma in consiglio. Figure note anche quelle di Giovanni Ambroggi, direttore della Cna, già amministratore del Comune di Piacenza negli Anni '80 e di Felice Fortunato Ziliani, tra i pionieri dell'Agip di Cortemaggiore e presidente dei partigiani cristiani.
Candidati a parte, come votarli? Lo Statuto invita solo a tenere una misura di equilibrio tra i vari enti designanti, ma è ovvio che i nomi pesano anche per gli assetti interni e la scelta della futura presidenza. In fase di apertura della discussione - a presiedere il consigliere anziano Vittorio Betassa - il consigliere Augusto Rizzi ha proposto che ciascuno votasse un solo nome, d'accordo con lui Marco Bergonzi mentre il presidente uscente e neo-consigliere designato dal Politecnico Gian Carlo Mazzocchi, a quanto si è potuto apprendere, ha optato per la possibilità di esprimere più nomi, come pure Vittorio Cavanna. Votata la proposta "Rizzi" si è evidenziata una sorta di spaccatura a metà: solo 11 membri l'hanno condivisa, gli altri non hanno votato. Una divisione che potrebbe ricalcare quella sotterranea sulla presidenza. Alla fine è emersa la proposta di costituire una commissione per studiare procedure certe e condivise e così si farà, ne fanno parte i quattro consiglieri già citati che si incontreranno a partire da lunedì.
Il prossimo consiglio generale è stato fissato per sabato 26 febbraio, quando tutti potranno ritrovarsi e si sarà cercato di sanare, nel frattempo, la prima crepa tra i due gruppi che sembrano ben definiti.

pat.sof.

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