Mercoledì 9 Febbraio 2005 - Libertà
Einstein: da impiegato a docente di fisica teorica
Seconda conferenza in Fondazione
Perché celebrare Einstein a cinquant'anni dalla morte ed a cento dalla pubblicazione di scritti fondamentali nell'evoluzione della fisica moderna? Difficile a tutt'oggi trovare una simile personalità, stravagante, geniale, soprattutto consapevole della portata rivoluzionaria delle proprie scoperte. Ed il liceo piacentino San Benedetto, nel ciclo di incontri "L'inossidabile mito di Einstein", in collaborazione con la Fondazione di Piacenza e Vigevano, ricorda non solo l'erudizione ma anche la vivacità intellettuale di un uomo umile ed attivissimo destinato a delineare, a livello mondiale, un nuovo ordine materiale e culturale. Come ricordato da don Luciano Ravetti, preside del liceo San Benedetto e moderatore con Luisella Follini, "questa iniziativa rientra in una logica divulgativa di larga accessibilità per non restringere l'ambito scolastico, interagire con il contesto culturale e stimolare gli studenti verso grandi problematiche del nostro tempo". Ieri Pietro Greco, giornalista scientifico e direttore del master in Comunicazione della scienza all'università Sissa di Trieste, con "I calzini di Einstein (e la parte intermedia della sua attività scientifica)" ne ha illustrato un periodo cruciale della vita, dal 1905 al 1916. Risalgono infatti al 1905 alcuni grandi postulati, quei "razzi fiammeggianti" che illuminarono i titubanti ambienti accademici del tempo non abituati a sintesi di tale fulminante intensità. Notevoli cambiamenti anche nella vita privata: se fino al 1905 era ancora ufficialmente impiegato all'ufficio brevetti di Berna, nel 1908 l'università di Berna gli concede il "venia docendi", cioè l'elevazione al rango accademico mentre l'anno successivo l'università di Zurigo gli assegna la prestigiosa cattedra di "Fisica teorica" vacante, addirittura, dal 1867 grazie anche al ritiro dal concorso del candidato politicamente più accreditato, l'austriaco Friedrich Adler - vicino al movimento socialista ed amico fraterno di Einstein - che ne intuì la superiorità intellettuale. Sempre nel 1905 un altro celeberrimo fisico, il tedesco Max Planck, riconosce immediatamente validità ed originalità degli studi di Einstein che otterranno importanti riconoscimenti anche in ambito matematico grazie ad un altro insigne studioso, il russo Hermann Minkowski, che intorno al 1908 elabora la geometria a quattro dimensioni sancendo così la morte della concezione tradizionale di spazio e tempo. Risale infine al 1916 la stesura definitiva della "teoria della relatività generale", pilastro della fisica contemporanea ed imprescindibile punto di partenza e confronto per ogni studio sistematico. Greco in questa lezione ha inteso, dunque, sottolineare modestia, disponibilità ed intuito di un indiscusso protagonista del '900, l'aspetto cioè più sensibile ed umano a fronte di freddezza e distacco di altri noti studiosi.