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Sabato 5 Febbraio 2005 - Libertà

Il Quaderno Ricci Oddi: da Salietti a Cavaglieri

Presentato ieri in Fondazione

Si è tenuta ieri pomeriggio presso l'auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano la presentazione del sesto Quaderno della Galleria Ricci Oddi. Assente per motivi di salute Lucia Pini, conservatore al Museo Bagatti Valsecchi di Milano, a prendere parola sono stati il direttore della Galleria Stefano Fugazza, Paolo Pissavino dell'Università di Pavia e infine, quasi secondo improvvisazione, Ferdinando Arisi. Le opere che sono oggetto della pubblicazione sono dunque state passate in rassegna: ha iniziato a parlare del Ritratto del cav. Giuseppe Bianchi di Tranquillo Cremona il dott. Pissavino, già docente di letteratura italiana a Città del Capo, che ha ormai un lungo trascorso di frequentazione delle opere dell'artista e ne ha illustrato i tratti, producendo sia la documentazione relativa al momento di realizzazione sia il carteggio intercorso tra Ricci Oddi e il suo osservatore Leandro Ozzola che ne consigliava l'acquisto. Ha poi preso la parola Stefano Fugazza che ha contestualizzato con il dato biografico l'acquerello La fanciulla delle fragole di Carl Larsson, pittore per un certo periodo vicino al drammaturgo August Strindberg ma poi entrato in rotta con lo stesso per i modi opposti di vedere la realtà famigliare. Si è quindi parlato della Donna al pianoforte di Alberto Salietti, artista di grande qualità formale che fu anche segretario del movimento del Novecento italiano, che mostra puntuali riferimenti iconografici a certi interni di Matisse, come del resto è illustrato nel saggio di Franco Ragazzi compreso nel volume. Infine l'attenzione è stata lungamente rivolta a Interno con la coperta rossa di Mario Cavaglieri, pittore già legato da amicizia allo scrittore ferrarese Giorgio Bassani e che nella Piacenza di inizio secolo viene guardato con ammirazione dai più giovani Ricchetti e Arrigoni. Di Cavaglieri però non ha parlato il solo Stefano Fugazza: in conclusione ha preso infatti la parola Ferdinando Arisi che ha fornito un'immagine dell'uomo prima che del pittore. Arisi ha raccontato quanto appreso a suo tempo dallo stesso Ricchetti e dalla vedova di Arrigoni e ha parlato di un Cavaglieri ammirato da Oswaldo Bot come innovatore della pittura novecentesca (quando lo stesso Bot era ritenuto tale), stravagante nel suo amore per i treni che andava a guardare con la moglie e infine innamorato, geloso della sua compagna troppo bella con la quale un giorno è partito alla volta della Francia per lasciarsi dietro una Piacenza che le mostrava troppe attenzioni. L'incontro, piuttosto seguito, s'è concluso con l'invito a partecipare al nuovo ciclo di conferenze dalla domenica mattina, conferenze i cui testi alla fine vengono raccolti nei Quaderni. Il ciclo che inizierà il 13 febbraio presso la Galleria è però di segno leggermente diverso rispetto ai precedenti: questa volta a parlare non sono stati invitati studiosi ma scrittori che offriranno percorsi di lettura delle opere da un punto di vista particolare, con vere e proprie performance di lettura. Ad aprire sarà il milanese Alessandro Golinelli.

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