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Martedì 1 Febbraio 2005 - Libertà

Fondazione, rischio-stallo sul nome del presidente

Il 9 febbraio si insedia il consiglio - Polledri (Lega) a Boiardi: "Scelte bipartisan"

Il 9 febbraio farà il suo debutto il nuovo consiglio generale della Fondazione di Piacenza e Vigevano. I 22 membri designati dalla dozzina di enti con diritto di nomina in via Sant'Eufemia si riuniranno per la prima volta per eleggere, per cooptazione, i tre consiglieri mancanti per il perfezionamento del plenum. Nei giorni successivi verrà poi convocata una seconda seduta per l'elezione del nuovo presidente al posto dell'uscente Gian Carlo Mazzocchi. Ma in quell'occasione si procederà anche alla surroga di un membro del consiglio di amministrazione della Fondazione (organismo non in scadenza), il direttore del Politecnico, Giuseppe Molinari, dimessosi nelle scorse settimane.
Entrambe le riunioni saranno presiedute dal vigevanese Vittorio Betassa, in qualità di consigliere anziano.
Nei palazzi della politica e del potere economico sono giorni di contatti e trattative nel tentativo di dirigere in una direzione o nell'altra le nomine al vertice della Fondazione. Sono due i nomi più accreditati che risultano da tempo sul tappeto per la presidenza: l'amministratore delegato di Cementirossi, Giacomo Marazzi, e l'ex onorevole dc e presidente dell'Assofa, Giancarlo Bianchini. Ma nessuno dei due sembra in grado di sfondare, ossia di far confluire su di sé una larga maggioranza. I 22 del consiglio generale sarebbero spaccati in due: grosso modo (e semplificando) in 11 , prevalentemente riconducibili a un'area di centrosinistra, vedrebbero con favore Bianchini, mentre Marazzi sarebbe gradito allo schieramento più vicino al centrodestra e alle categorie economiche.
Ma prima che sul presidente la battaglia si combatte sui tre consiglieri da cooptare, in grado di risultare decisivi per la scelta del successore di Mazzocchi. Se però lo stallo non si dovesse sbloccare o anche se si dovesse profilare un'elezione per un solo voto di scarto, giudicata da molti non consona per una carica come il numero uno di via Sant'Eufemia, acquisterebbe peso l'ipotesi di un terzo nome. Potrebbe essere quello dello stesso Mazzocchi, che a una riconferma farebbe più d'un pensierino, o di Augusto Rizzi, opzione pure circolata in queste settimane.
Dalla Casa delle Libertà (Cdl) c'è chi caldeggia la ricerca di soluzioni politicamente bipartisan per la Fondazione. È l'onorevole Massimo Polledri (Lega Nord) che ieri ha riferito di avere avuto in proposito un colloquio "molto franco e costruttivo" con il presidente della Provincia Gian Luigi Boiardi. "Abbiamo concordato sul fatto che la Fondazione sarà il motore dello sviluppo piacentino, ci vuole perciò una definizione bipartisan del suo futuro e dell'individuazione dei possibili candidati al timone". Polledri invoca una scelta "di trasparenza", richiamando anche la Cdl ad "aprirsi al dibattito".

gu.ro.

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