Giovedì 31 Marzo 2005 - Libertà
"Il lontano presente": i film d'autore che raccontano l'immigrazione
Presentata ieri la quinta edizione della rassegna cinematografica: al via da sabato con "Il popolo migratore" di Perrin
"Un'iniziativa finalizzata a sensibilizzare l'opinione pubblica nei riguardi dell'immigrazione, fenomeno problematico e più che mai attuale al quale vogliamo riservare un approccio di carattere socio-culturale, che si opponga alla visione negativa e parziale sotto la quale politica e media hanno sempre considerato la questione": questo l'unanime commento condiviso dall'assessore ai servizi sociali Leonardo Mazzoli, dall'assessore alla cultura Alberto Squeri e da Padre Gianromano Gnesotto in merito alla rassegna Cineforum Immigrazione. Il lontano presente, giunta quest'anno alla sua V edizione. La pregevole iniziativa, illustrata da Padre Gnesotto, intervenuto alla presentazione in Comune, in veste di rappresentante di Migrantes Diocesana, si articolerà a partire da sabato in 4 proiezioni aperte al pubblico e gratuite, attraverso le quali "si tenterà di smuovere le coscienze verso una realtà che ci interessa profondamente e che interesserà ancora di più le generazioni future", come ha sottolineato Squeri. La prima pellicola in cartellone, il documentario Il popolo migratore girato da Jacques Perrin nel 2001, si presta a diversi gradi di lettura: la parabola stagionale di quei volatili che, al sopraggiungere dell'inverno, percorrono migliaia di chilometri in cerca di più idonee condizioni climatiche allude metaforicamente ai grandi flussi migratori umani susseguitisi attraverso le ere, coinvolgendo svariati popoli ed etnie; ad attestare dunque, quanto la ricerca di migliori condizioni di vita, geneticamente connaturata all'essere vivente, renda l'immigrazione un vero e proprio diritto. Sabato 9 aprile con Così ridevano di Gianni Amelio (1998) si darà voce ad una pagina, ormai dimenticata, della storia italiana: lo sfruttamento della manodopera e la difficile ed ostracizzata integrazione affrontate negli anni '60 dai lavoratori meridionali, partiti in cerca d'occupazione alla volta della Torino industriale. Mercoledì 13 aprile toccherà nuovamente ad un film di Amelio, Lamerica (1994), drammatico reportage del primo sbarco italiano da parte di un nucleo albanese, sopraggiunto nel '91 sulle coste della Puglia a bordo di una "carretta del mare". Concluderà la rassegna My name is Tanino, un successo firmato da Paolo Virzì, in programma per sabato 16 aprile. Attraverso il resoconto dolce-amaro dell'epopea vissuta oltreoceano da un ragazzo partito dalla natia Sicilia alla rincorsa del sogno americano "si è voluto, come di consueto, concludere con qualcosa di "più leggero", per stemperare in un sorriso la serietà e la drammaticità della tematica affrontata", prosegue Padre Gnesotto. Proiezioni con inizio alle 21, nella sede dei Padri Scalabriniani, in via Torta 14. I film saranno presentati e seguiti da un dibattito col pubblico, "scelta rivelatasi vincente già nelle precedenti edizioni, non solo perché consente allo spettatore un visione critica e non passiva, ma anche per l'opportunità offerta dallo scambio di opinioni finale, di relazione e confronto reciproco", conclude il rappresentante di Migrantes Diocesana, ente organizzatore della rassegna, patrocinata da Comune, Provincia e Fondazione di Piacenza e Vigevano.
Alessandra Gregori