Giovedì 31 Marzo 2005 - Libertà
ECONOMIA: Fondazione: Vigevano più forte
Grazie a una linea di condotta coesa basata sulla trasparenza la compagine direttiva ducale può contare oggi su un consigliere in più
VIGEVANO - La tornata di rinnovo dell’organigramma direttivo della Fondazione di Piacenza e Vigevano si è finalmente conclusa con due esiti di notevole importanza: il primo è cambio al vertice, con l’elezione alla presidenza di Giacomo Marazzi, il secondo è il rafforzamento della compagine vigevanese all’interno del consiglio generale, con la nomina di un quinto membro (Roberto Bellazzi, che si affianca a Vittorio Betassa, Giuseppe Branca, Angelo Grungo, Pierangelo Ugazio) e con il suo porsi come elemento di stabilità e di equilibrio all’interno degli organismi.
L’elezione del presidente, manager di importanti aziende, è stata infatti alquanto tormentata sia per la laboriosità del meccanismo previsto dallo statuto (basti sapere che il consiglio generale è in carica tre anni, mentre il cda quattro), sia perché in questo frangente, venendo a mancare la convergenza sul presidente storico Giancarlo Mazzocchi (ricandidatosi peraltro all’ultimo momento), sono affiorate le divisioni all’interno della compagine piacentina, determinate non solo dalla contrapposizione di interessi, ma anche dalla natura più variegata e numerosa. I vigevanesi dimostratisi coesi fin dal principio e sostenuti dal paziente lavoro di mediazione del consigliere decano Vittorio Betassa, si sono fatti portatoti di una posizione chiara e netta non tanto sul presidente quanto sulla linea di gestione che doveva attenersi ai criteri dell’autonomia dagli enti territoriali (riaffermata peraltro dalla sentenza della Corte Costituzionale del novembre 2003) e della trasparenza di gestione e di comunicazione. Cosa nella quale la componente vigevanese si è sempre distinta, mentre sul versante piacentino (e dell’ex presidente Mazzocchi) si è sempre lamentata la mancanza.
"Il nostro comportamento lineare - ha detto il vicepresidente Pietro Torielli - ha permesso alla Fondazione di tenere saldi i principi costitutivi e a Vigevano di essere un po’ più "pesante" al suo interno".