Martedì 29 Marzo 2005 - Libertà
Romiti sull'Italia e l'economia globale
Giovedì l'incontro in Fondazione. Testimoni del Tempo
Tra le molte cariche, dal 2004 è presidente della Fondazione Italia-Cina e presidente onorario di RCS Mediagroup
Nuovo appuntamento, giovedì sera, con i "Testimoni del tempo", la serie di incontri promossa dall'assessorato alla cultura del Comune in collaborazione con la Fondazione di Piacenza e Vigevano. L'iniziativa, che ha avuto inizio due anni e mezzo fa e che è ormai diventata, secondo i propositi dei suoi organizzatori, una vera e propria consuetudine, porterà a Piacenza in questo nuovo appuntamento (che si terrà come di consueto alle ore 21 all'Auditorium della Fondazione in via Sant'Eufemia 12), uno dei protagonisti, per oltre trent'anni, della storia del nostro Paese: Cesare Romiti. Dopo aver ospitato filosofi come Emanuele Severino, scrittori e letterati come Alberto Asor Rosa, Guido Ceronetti e Dacia Maraini, uomini di Chiesa come padre Enzo Bianchi e fotografi come Oliviero Toscani, per citare solo gli incontri dell'ultimo anno, Testimoni del Tempo invita ora a Piacenza un protagonista dell'economia italiana, che nell'incontro dal titolo L'Italia nell'economia globale verrà a parlare della mancanza di crescita produttiva del Paese, di cui tanto ci si lamenta in questo momento. E' vero che l'Italia non ha le risorse per tornare a sviluppare la sua economia? E' giusto parlare di declino dell'economia italiana? Che cosa ci attende? A queste e ad altre domande Romiti verrà a rispondere dopodomani di fronte al pubblico piacentino, per aiutarci a capire dove sta andando l'economia italiana, anche e soprattutto di fronte ai nuovi scenari e alle nuove leggi del mercato globale. Nato a Roma il 24 giugno del 1923, Cesare Romiti si laurea nel 1945 in scienze economiche e commerciali, iniziando subito la sua attività professionale in istituti bancari italiani e stranieri. Dopo esperienze ai vertici del gruppo B.P.D. (Bombrini, Parodi, Delfino), nel 1970 entra a far parte del Consiglio di amministrazione dell'Alitalia, assume la carica di amministratore delegato e subito dopo viene nominato anche direttore generale. Nel settembre 1973 viene nominato amministratore delegato e direttore generale della finanziaria Italstat del Gruppo IRI e il 1° novembre 1974 arriva in Fiat come responsabile della direzione centrale finanza pianificazione e controllo, e membro del Comitato direttivo. In un anno e mezzo è già amministratore delegato, insieme a Umberto Agnelli e Carlo De Benedetti, assicurando da allora la continuità della guida del gruppo Fiat. Dal novembre 1988 al dicembre 1990 è direttore del settore automobilistico, assommando agli incarichi precedenti la carica di amministratore delegato di Fiat Auto. Nel febbraio 1996 Gianni Agnelli gli lascia la presidenza della Fiat, che mantiene fino al giugno 1998, quando assume la presidenza della RCS Quotidiani spa (già RCS Editori spa). Nel marzo 2000 assume la presidenza dell'Istituto italo-cinese. Nel gennaio 2004 viene nominato presidente della Fondazione Italia-Cina. Nel luglio 2004 lascia la presidenza di RCS Quotidiani e assume quella di presidente onorario di RCS Mediagroup.