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Sabato 26 Marzo 2005 - Libertà

Muti nei misteri della Quinta Sinfonia

Mercoledì 30 e giovedì 31 marzo prove aperte per le scuole allo Spazio Rotative di via Benedettine. Il maestro dirigerà la "Cherubini" nell'opera di Beethoven

Dopo la nascita della "Fondazione Cherubini", nei giorni scorsi con la firma dell'atto costitutivo in Comune, torna a esibirsi l'Orchestra Giovanile "Luigi Cherubini", diretta dall'eccellente bacchetta di Riccardo Muti. La "Cherubini" è composta da 78 giovani musicisti, selezionati attraverso molte prove, tra i quali spiccano i tre piacentini Nazarena Catelli alla viola, Rita Mascagna al violino e Lorenzo Quero alla viola, tutti provenienti dal conservatorio "Nicolini". L'evento consiste nelle prove aperte alle scuole piacentine, che si terranno mercoledì 30 e giovedì 31 marzo, dalle 10.30 alle 13.30 e dalle 15.30 alle 18 in entrambi i giorni, allo Spazio Rotative di via Benedettine. Si tratta del vecchio spazio industriale dove si trovava la mitica rotativa Marinoni, oggi recuperato come spazio polifunzionale dedicato alla cultura. E cultura sia! Con un direttore d'orchestra come Riccardo Muti, intenzionato a proporre la V Sinfonia di Ludwig van Beethoven, lasciandosi alle spalle l'eco delle polemiche del Teatro alla Scala di Milano, e a "spiegarla", oltre che ai giovani talenti della "Cherubini", agli studenti piacentini. Un invidiabile evento educativo-culturale che avviene proprio nella nostra città dove, il prossimo 5 giugno al Teatro Municipale, Muti guiderà l'Orchestra "Cherubini" nel suo primo concerto ufficiale. Ma veniamo alle prove aperte, un percorso lungo il sentiero della forma Sinfonia di Beethoven. Le nove Sinfonie sono il culmine della produzione sinfonica beethoveniana. La V Sinfonia in do minore op. 67 è nota anche come Sinfonia del destino. Il "titolo" è riferito al celeberrimo tema iniziale (quello in cui "il destino batte alla porta"). Beethoven la compose nel 1808. Essa si snoda lungo i quattro caratteristici movimenti: Allegro con brio, Andante con moto, Allegro, Allegro. Il carattere è intensamente drammatico. Si pensi che il grande compositore scrisse, dal 1802 al 1814, una serie di opere (8 Sinfonie, tutta la produzione concertistica, le 27 Sonate per pianoforte e la maggioranza delle composizioni da camera) che ne decretarono definitivamente l'immensa celebrità. In quegli anni, egli organizzò accademie (performance) nelle quali presentava le sue composizioni per orchestra. La tranquillità economica era momentaneamente assicurata. Ma Beethoven era atteso al varco dal periodo più buio della sua esistenza, con la morte dei suoi affetti più cari e le sue sue opere che, dal 1815 in poi, venivano eseguite meno frequentemente. L'affido del nipote, dopo la morte del fratello, divenne fonte di ulteriori dispiaceri e, soprattutto, la sordità che lo aveva colpito fin dal 1800 divenne totale. Quest'ultima non rappresentò tuttavia un blocco della creatività del geniale musicista, nato a Bonn nel 1770. Fu proprio in quell'ultimo periodo di grande solitudine che Beethoven, infatti, creò grandi opere, tra cui anche la IX ed ultima Sinfonia, prima di morire, nel 1827, a Vienna, città che dal 1792 divenne la sua residenza stabile, dopo l'occupazione dell'Elettorato da parte delle truppe francesi. La V Sinfonia, di qualche anno precedente al tragico epilogo esistenziale, venne alla luce quasi come un presagio del destino. Essa è frutto, come le altre composizioni beethoveniane, di una esplicita volontà artistica del grande genio che operò in totale autonomia, senza comporre su commissione, attraverso un percorso di lavoro pedissequo, lungo e faticoso. Le Sinfonie di Ludwig van Beethoven hanno una durata superiore a quelle di Franz Joseph Haydn (Rohrau, 1732-Vienna, 1809) e a quelle di Wolfgang Amadeus Mozart (Salisburgo, 1756-Vienna, 1791), compositori che insieme a Beethoven formarono la triade dei "classici viennesi". Il Classicismo approdò nella musica dopo il Barocco e prima dell'avvento del Romanticismo. Le strutture formali e l'articolazione espressiva di Sonate, Sinfonie, musiche da camera e Concerti (il Classicismo si realizzò, in particolare, nella musica strumentale) si svilupparono fino a raggiungere maggiore stabilità nelle architetture armoniche e contrappuntistiche, brillando di ulteriore chiarezza, in perfetto equilibrio di simmetrie tra le parti. E a Vienna, città del nord nella quale in quell'epoca s'incrociarono le culture provenienti dal sud e dall'est europeo, ebbe origine il carattere internazionale della musica che, fino ad allora, non era mai risuonata tanto "perfetta", concepita dall'incontro della logica costruttiva dei musicisti tedeschi con la propensione melodica latina. Ma i misteri della musica beethoveniana sono ben più profondi e numerosi. Al maestro Muti il compito di guidare studenti e strumentisti in questo magico mondo.

Eleonora Bagarotti

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