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Venerdì 25 Marzo 2005 - Libertà
Fondazione, il capitale ha fruttato il 4,5 %
Primo cda col neopresidente: via al bilancio 2004, Torielli nominato vice (per Vigevano), Lunati resta direttore nel 2005. Nodo-surroghe, Marazzi si prende il il tempo per "allargare i consensi"
Quasi quattro ore è durato ieri mattina il consiglio di amministrazione (cda) della Fondazione di Piacenza e Vigevano, il primo presieduto da Giacomo Marazzi. Una lunga seduta per deliberare su tre punti: il bilancio 2004, da sottoporre ora al consiglio generale; il rinnovo fino al 31 dicembre prossimo dell'incarico di direttore ad Alessandro Lunati; la conferma del vigevanese Pietro Torielli a una della due vicepresidenze, quella in quota alla componente pavese, mentre l'altra (con funzioni di vicariato) resta da assegnare a un piacentino, uno dei cinque che siedono in cda.
L'organo per ora è incompleto. Il consiglio si compone, infatti, di sei posti (sette con il presidente), ma in carica sono solo in quattro: Torielli, come si è detto, e poi Umberto Chiappini, Pietro Bragalini e Donatella Ronconi. I restanti due seggi sono vacanti per le dimissioni, quattro mesi fa, di Giuseppe Molinari e per quelle di Marazzi scattate automaticamente dopo la sua elezione a presidente di domenica scorsa.
Ed è proprio sulle surroghe in cda che si gioca la partita più delicata oggi in via Sant'Eufemia. È l'amministrazione comunale, in particolare, che dopo le roventi polemiche sull'elezione del presidente, si aspetta dal nuovo vertice ramoscelli d'ulivo nella scelta dei consiglieri da nominare. Tanto più che uno dei due seggi, quello fino a ieri ricoperto da Molinari, è in quota a palazzo Mercanti secondo gli equilibri sin qui "codificati" in Fondazione. E fermo restando che la loro elezione spetta al consiglio generale su proposta del presidente, è apparso chiaro in questi giorni come il sindaco Roberto Reggi non disdegni affatto un suo coinvolgimento per sciogliere il nodo del cda e possibilmente anche quello della vicepresidenza "piacentina".
Ieri il consiglio si è occupato d'altro, ma qualche ragionamento è probabile che si sia cominciato a farlo, quantomeno sul metodo. E che la volontà non sia di tagliare fuori dalla partita delle surroghe chi è uscito scornato da quella sulla presidenza si può forse intuire da qualche segnale. Ad esempio la decisione, presa ieri, di fissare al 28 aprile la riunione del prossimo consiglio generale. Una data in là nel calendario, forse proprio per lasciare alle "diplomazie di palazzo" i tempi necessari ad accomodare le cose.
Anche se all'ordine del giorno della seduta del "parlamentino" di via Sant'Eufemia ci sarà l'approvazione del bilancio 2004, non è escluso che Marazzi voglia inserirvi anche l'argomento-surroghe.
Sul punto il presidente ieri è stato evasivo, e tuttavia le poche indicazioni procedurali che ha dato paiono comunque una conferma dell'orientamento "accomodante" che si diceva: "Le surroghe? Decideremo, ci vuole un attimo. Anche perché se vogliamo allargare il consenso un po' di tempo ci vuole".
In attesa dunque che maturino (i tempi), qualche anticipazione la merita il bilancio 2004 della Fondazione licenziato ieri dal cda. Di rivelazioni Marazzi non ne ha volute fare dal momento che il consiglio generale deve ancora prenderne visione. Si è appreso comunque che il patrimonio dell'ente di via Sant'Eufemia è iscritto per 403 milioni di euro, anche se si tratta dei fondi complessivamente investiti che ne gonfiano l'importo reale fermo a quota 380 milioni di euro.
Quanto alle erogazioni sul territorio, lo scorso anno sono stati di 8 milioni di euro. Altro dato di rilievo è quello sulla redditività del capitale, nel 2004 pari al 4,5%, leggermente inferiore al 4,9% dell'esercizio precedente.
Tra le decisioni prese ieri, la riconferma di Lunati alla direzione generale della Fondazione. Il suo incarico è scaduto con il mandato del presidente uscente Gian Carlo Mazzocchi. Il cda glielo ha rinnovato fino al 31 dicembre prossimo. L'interessato si dice "soddisfatto, anche perché si dà un po' di esperienza alla ripartenza dell'ente, un segno di continuità che forse ci vuole". E comunque "il tempo passa", ha chiosato Lunati, "ed è giusto lasciare spazio alle nuove leve".
Gustavo Roccella Torna all'elenco | Versione stampabile
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