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Giovedì 24 Marzo 2005 - Libertà

Le nuove frontiere della ricerca scientifica

Riprendono i "Mercoledì" alla Fondazione

La scienza è ormai una dimensione quotidiana della nostra vita, necessario supporto a qualsiasi attività, lavorativa, domestica, ricreativa. Surplus informatico, eterogenee ed innovative applicazioni tecnologiche testimoniano come la scienza nel "villaggio globale" in futuro eleverà sensibilmente standard di vita e migliorerà il benessere collettivo in qualsiasi settore.
Di riflesso dibattito teorico e divulgazione scientifica hanno di recente coinvolto anche il grande pubblico superando l'anacronistico retaggio accademico e scolastico che fino a pochi anni fa limitava e gravava alcune discipline, segnatamente matematica e fisica. Venerdì alle 17.30 riprendono all'auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano i "Mercoledì della scienza" 2004-05, tradizionale appuntamento organizzato dal Dipartimento di matematica e fisica del liceo scientifico "L. Respighi" e dall'Associazione amici del medesimo liceo.
Articolato come al solito in due cicli di conferenze - "La matematica e la vita quotidiana" tenutosi nell'autunno scorso e "Le nuove frontiere della scienza" appunto in questi giorni - intende approfondire differenti ambiti: da un lato ribadire la centralità della matematica nell'impostazione e gestione delle nuove scienze, dall'altro informare il pubblico sulle rivoluzionarie ricerche in corso e destinate a mutare irreversibilmente il contesto rimettendo in discussione parametri da tempo acquisiti e ritenuti immutabili.
Primo appuntamento venerdì con Roberto Tenchini, illustre ricercatore piacentino, dirigente del programma Ricerca dell'Istituto nazionale di fisica nucleare, attualmente impegnato al CERN di Ginevra, uno dei laboratori tecnicamente più avanzati per effettuare avveniristici esperimenti sulla struttura della materia, che ne "Il collisore ad adroni" illustrerà le fasi di costruzione dell'acceleratore di particelle L.H.C. concepito per sottoporre a collisione fasci di protoni fra altissime energie.
Nel secondo incontro, 30 marzo, ore 17.30, Silvio Bergia dell'Università degli studi di Bologna in "Ad un secolo da quel fatidico 1905: qualche risposta alla domanda "che cos'è (e che cosa non è) quella che chiamiamo teoria della relatività" rievocherà, nel centenario delle fantastiche intuizioni di Einstein, quella straordinaria epopea che stravolse la fisica del '900.
Infine ancora Silvio Bergia il 6 aprile, stesso orario, con "Satelliti e sonde spaziali: gli esploratori del campo gravitazionale della terra e del sole", storia dei controlli osservativi e sperimentali dalla famosa eclissi del 1919 ai moderni veicoli spaziali che, sempre più attendibili, indagano il campo gravitazionale terrestre.
Argomenti senza dubbio specialistici, dunque, ma che estremamente semplificati e trattati con didattica chiarezza contribuiranno ad arricchire il bagaglio culturale di un pubblico sempre più aperto e curioso su alcuni miti della fisica contemporanea.

FABIO BIANCHI

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