Fondazione di Piacenza e Vigevano Stampa
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Mercoledì 23 Marzo 2005 - Libertà

Una fase nuova in via Sant'Eufemia

L'intervento

"Basta divisioni, che portano sempre in un vicolo cieco. Marazzi è all'altezza di cercare unità all'interno e programmazioni condivise. Con autonomia, dialogo e collaborazioni istituzionali"

Siamo alla fase dei commenti. A parte quello, per noi incomprensibile, di "un passo indietro per la città", l'elezione di Giacomo Marazzi a presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano, dovrebbe (almeno per quanto ci riguarda) aver chiuso quella fase difficile e contrastata vissuta dalla Fondazione stessa negli ultimi mesi e caratterizzata dalla dura contrapposizione all'interno del Consiglio generale, di due gruppi, che non hanno saputo (o voluto?) trovare una proposta unitaria e condivisa (da noi peraltro più volte sollecitata) riguardo alla figura del presidente. Queste ormai note vicende, che hanno indubbiamente danneggiato l'immagine della Fondazione paralizzandone per troppo tempo l'attività, ci hanno fatto capire che cosa un gruppo dirigente responsabile non dovrebbe mai fare. Infatti, le divisioni, la mancanza di dialogo, lo scontro personale portano sempre in un vicolo cieco, dal quale è poi difficile uscire senza conseguenze negative. L'elezione di Marazzi, che riteniamo all'altezza del compito ed al quale formuliamo i migliori auguri di buon lavoro, potrebbe ora aprire una fase nuova, che dovrebbe portare al superamento delle precedenti divisioni ed alla conseguente ricerca di comportamenti responsabili ed unificanti per la definizione di una programmazione condivisa. A nostro avviso, tutto ciò si può realizzare se la Fondazione: - si manterrà fedele alle proprie origini, che la vogliono al servizio di tutta la Comunità di Piacenza e Vigevano, con particolare attenzione alle categorie più deboli; - opererà in modo democratico e trasparente. Tradotto in pratica, ciò significa: a) costante coinvolgimento nelle decisioni degli organismi statutari secondo le rispettive competenze; b) puntuale informazione alla comunità riguardo a progetti, programmi, delibere assunte; - saprà mantenere la propria autonomia, operando nell'ambito delle disposizioni statutarie, dialogando con le varie componenti del territorio (in particolare modo con le Istituzioni) senza mai subirne eventuali indebite ingerenze; - garantirà la propria effettiva collaborazione ai tavoli istituzionali dove si incontrano tutti i soggetti interessati alla elaborazione di strategie e proposte, per rispondere adeguatamente ai bisogni del territorio. Su queste basi non mancherà il nostro apporto costruttivo. I contrasti degli ultimi tempi e le prospettive future non devono farci dimenticare l'opera di Giancarlo Mazzocchi, che ha visto nascere la Fondazione e da allora l'ha presieduta fino a tre mesi fa con risultati eccellenti, non solo riguardo all'aumento del capitale. Tutti gli dobbiamo un sincero ringraziamento.

Sandro Loschi e Rinaldo Busca consiglieri della Fondazione di Piacenza e Vigevano, designati dal Volontariato piacentino Ermanno Rebecchi consigliere della Fondazione di Piacenza e Vigevano, designato dall'associazione Ceis-La Ricerca

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