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Martedì 22 Marzo 2005 - Libertà

Alla scoperta della Piacenza romana

Dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano alla sede di Cariparma ad un edificio di via Trebbiola. Un itinerario tra nuovi condomini e palazzi antichi

Alla ricerca delle tracce superstiti di Piacenza romana, la classe 5ª C della scuola elementare "Giordani" ieri mattina ha attraversato il centro storico cittadino, per guardare direttamente reperti sopravvissuti tra condomini e palazzi antichi. A guidare i piccoli visitatori, molto attenti e curiosi, l'archeologa Annamaria Carini, dei Musei di Palazzo Farnese, che tappa dopo tappa (Fondazione di via S. Eufemia, sede centrale della Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza in via Poggiali, fornace e tratto di mura all'interno di un'area condominiale in via Trebbiola) si è soffermata sulla storia e le caratteristiche delle vestigia del passato. Alla Cassa, ad accogliere gli scolari, accompagnati dagli insegnanti Daniela Solenghi e Donato Janni, la direttrice della sede di Piacenza di Cariparma, Ada Quadrelli, con la quale i bambini hanno raggiunto una stanza al piano interrato dove sono conservati resti di un lastricato stradale, un basamento e un frammento di ara. "Per la presenza di questo altare c'è chi ha ipotizzato - ha ricordato Carini - che il basamento facesse parte di un tempio". Le strade di Piacenza - ha ribadito l'archeologa - erano tutte lastricate, di solito con pietre laviche, molto dure, ma sulle quali il passaggio dei carri ha, a lungo andare, inciso caratteristici solchi. Gli allievi hanno potuto osservare da vicino un esempio di strada romana, costruita con i basoli, grossi massi, dalla faccia superiore piatta e quella inferiore a forma di cuneo. Quello sottostante il palazzo di via Poggiali (a livello dei garage dell'istituto bancario) non è l'unico segmento viario venuto alla luce durante cantieri o scavi. "In genere però - ha precisato la giovane archeologa Vittoria Bergamini, presente con la collega Micaela Bertuzzi alla visita - vengono rilevati e poi ricoperti. Qui, invece, sono rimasti visibili". L'attività di ieri è inserita in un progetto più articolato, che comprende laboratori didattici a Palazzo Farnese (sulla preistoria) e in aprile una lezione al Museo sull'aspetto della produzione di oggetti cotti in fornace, come laterizi e ceramica. Propedeutico alla camminata per la città, l'incontro su Piacenza romana tenuto da Annamaria Carini al "Giordani", con l'ausilio di un cd appositamente realizzato. La maestra Solenghi ha spiegato come l'attività sia ancora di tipo sperimentale: "I nuovi programmi di storia si concludono in 5ª con la caduta dell'impero romano. Con iniziative come questa, cerchiamo non solo di mostrare quanto la storia sia una materia viva, ma di raccordarci in modo concreto ai periodi successivi a quelli trattati". Carini ha evidenziato un ulteriore aspetto che coinvolge la questione più ampia della valorizzazione dei beni archeologici: "Visto che alcune testimonianze sono state lasciate in situ, è giusto approfittarne e raggiungerle di persona, per capire meglio determinati aspetti della storia della città".

ANNA ANSELMI

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